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Arsiero. Il caso Blu Emergency infiamma il Consiglio

Un lunedì ‘caldo’ quello di Arsiero dove il Consiglio Comunale ‘chiamato’ dalle interpellanze della minoranza di Siamo Arsiero ha acceso gli animi per l’occasione divisi non solo da idee differenti ma anche dalla distanza imposta da una sessione consiliare via web nel rispetto dell’emergenza pandemica.

Oggetto della disputa ancora una volta il trattamento maldestro e incurante degli interessi della collettività che secondo Occhino e colleghi la giunta arsierese timonata da Cristina Meneghini avrebbe riservato alla Onlus Blu Emergency, chiamata ancora nello scorso anno ad offrire un servizio di presidio socio sanitario in vallata, servizio per il quale il Comune di Arsiero fungeva da capofila per l’intera Unione Montana.

Con Blu Emergency, Il Sindaco Meneghini aveva stipulato un vero e proprio contratto che prevedeva in cambio di un certo quantitativo di ore di servizio documentato, l’assegnazione di una sede individuata presso lo stabile di Via Cartari: dalla scadenza del contratto a fine dicembre 2020 però, nonostante ripetuti solleciti da parte dei referenti della Onlus, dal Comune non era mai giunta risposta: una situazione che si è trascinata sino a quando l’associazione scopre quasi due mesi dopo di non poter più accedere ai locali per un cambio di serratura non comunicato. La volontà di metterli fuori secondo questi ultimi, un malinteso secondo il Sindaco: nei fatti però la circostanza sommata all’impossibilità di recuperare il materiale in deposito spinge Blu Emergency a sporgere denuncia proprio contro il Comune.

Su questo punto, il Sindaco Meneghini durante la seduta consiliare ha tenuto a precisare che è stato proprio questa condotta alla ricerca dello scontro a far decadere del tutto la volontà di proseguire un rapporto che altrimenti era ancora al vaglio dell’amministrazione, versione che però non convince Tiziana Occhino: “Un Consiglio Comunale in cui il Sindaco non ha risposto su niente e in cui le uniche giustificazioni espresse sono state confuse e contraddittorie: non è ancora chiaro cosa abbia portato alla rottura tra Blu Emergency e il Comune, non si capisce come mai si era fatto partire un progetto a maggio dello scorso anno in cui servivano più di 20mila euro per adeguare una sede a presidio territoriale di 118. I fatti però purtroppo parlano chiaro: dopo quasi un anno, non c’è ancora una sede adeguata ed attrezzata, non c’è più un’associazione ospitata all’interno e nemmeno una convenzione firmata da tutti i comuni del territorio per portare avanti un progetto di presidio sociosanitario permanente. La maggioranza ha deciso infine di anche bocciare la nostra mozione che proponeva di impegnarsi a garantire quanto prima di insediare un’associazione con gli scopi e i mezzi di Blu Emergency, senza nemmeno entrare nel merito e sostenendo che l’impegno da parte dell’amministrazione già c’è, anche se a quanto pare ad oggi non ha prodotto i risultati sperati”.

Rammaricati e delusi anche i vertici di Blu Emergency, collegati in diretta durante il Consiglio: “Dispiace per la spettacolo poco dignitoso che è andato in scena, indegno visto che a farci le spese è un servizio importante per tutta la vallata. Noi andremo avanti a testa alta, consapevoli che abbiamo agito secondo quanto pattuito, investendo fondi nostri per adattare i locali affidati e nello spirito di quel progetto che il Sindaco di Laghi Giovanni Sella tanto aveva combattuto per avere: ancora lo ringraziamo per la lungimiranza e la caparbietà con cui si è speso, merce evidentemente rara anche nella politica locale”.

Marco Zorzi

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