Fra entrare in Regione e restarne fuori, questa volta, passano appena due voti.
Nelle elezioni regionali venete il vero colpo di scena arriva all’ultimo minuto: il verbale ufficiale dell’ufficio centrale circoscrizionale ha confermato alcune variazioni nei conteggi delle preferenze, normalmente fisiologiche e prive di effetti sugli eletti. Questa volta, però, l’aggiornamento ha aperto un caso politico.
Tra Antonio Dalla Pozza e Alberto Cislaghi, entrambi vicentini e in corsa nella stessa lista, lo scarto finale è di appena due voti: 3.725 per Dalla Pozza, 3.723 per Cislaghi. Una distanza minima che ribalta e conferma più volte la situazione rispetto ai dati provvisori caricati su Eligendo, dove i due candidati si erano inseguiti per giorni con differenze sempre ridottissime.
Cislaghi, primo dei non eletti per un soffio, non ha ancora deciso se presentare ricorso. Con un margine così ristretto, tuttavia, l’ipotesi appare concreta: un riconteggio potrebbe confermare la situazione, aumentarne il distacco oppure ribaltarla, portando Cislaghi in Consiglio regionale.