Alla scuola primaria “E. De Amicis” di Caltrano, la passione per l’insegnamento ha incontrato l’entusiasmo dei bambini e la fiducia delle famiglie, dando vita a un progetto che è molto più di un’attività didattica: “Dove si è nascosto Babbo Natale? Parola d’ordine pigiama e storie!”.
In una realtà scolastica che, come molte altre, deve fare i conti con difficoltà burocratiche e un numero limitato di personale, il gruppo docenti ha scelto di non arrendersi, ma di credere con forza nel potere dell’educazione e nella magia della lettura animata. Una scelta coraggiosa e lungimirante, che dimostra come l’innovazione non dipenda dalle dimensioni di una scuola, bensì dalla visione di chi la vive ogni giorno.
Il progetto si inserisce pienamente nel solco delle cosiddette “buone pratiche” della scuola italiana, in linea con le più recenti evidenze pedagogiche e con le nuove Indicazioni ministeriali. Al centro del percorso educativo c’è il bambino, con le sue competenze socio-emotive, la sua capacità di immaginare, di emozionarsi, di comprendere il mondo attraverso tutti i sensi.
La narrazione del testo, arricchita dalla drammatizzazione e da una didattica innovativa e multimodale, ha permesso agli alunni di vivere un’esperienza coinvolgente e inclusiva, favorendo una comprensione profonda e multisensoriale. Anche – e soprattutto – in pigiama, simbolo di un ambiente accogliente, rassicurante, in cui sentirsi liberi di ascoltare, partecipare e sognare.
“Dove si è nascosto Babbo Natale?” non è soltanto il titolo di un progetto, ma la prova concreta che la scuola, quando mette al centro le relazioni, le emozioni e la creatività, diventa un potente strumento di resilienza. Un esempio virtuoso che parte da Caltrano, ma che parla a tutta la scuola italiana, ricordandoci che educare significa, prima di tutto, saper incantare.
M.C.