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Velo. L’unghia appartiene alla moglie di Sperotto. Carabinieri in via Frigo

Apparterebbe ad una delle due mogli di Valerio Sperotto, l’unghia ritrovata un anno fa nello scolo di una  porcilaia a Velo d’Astico. Nuovo sopralluogo stamane da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza.

Il caso delle mogli scomparse di Velo d’Astico potrebbe subire una svolta dopo il rinvenimento di un’unghia all’interno di quella che un tempo fu la porcilaia di Valerio Sperotto. Si tratta dell’inchiesta della Procura di Vicenza sulla scomparsa di Elena Zecchinato e Virginia Mihai, le due mogli dell’allevatore, delle quali non si hanno più notizie, rispettivamente, dal 1988 e dal 1999. Due donne che non fecero mai più ritorno a casa. Due mogli scomparse in circostanze analoghe. Un marito ormai morto, che le indagini dei carabinieri non sono mai riuscite ad inchiodare. E tra la leggenda ed i fatti di cronaca, c’è una inchiesta con nomi di esperti illustri al lavoro per decifrare un giallo, che chissà se avrà mai un epilogo.

L’unghia rinvenuta in via Frigo a Velo apparterrebbe quindi ad una delle due mogli di Sperotto. Si tratterebbe di parte di un alluce. Dalla Procura trapela che il reperto, preziosissimo dal punto di vista investigativo, è stato analizzato dai carabinieri del Ris di Parma per l’estrazione del dna. Bocce cucite da parte dei carabinieri.

Come si ricorderà,due inverni fa, un uomo che stava eseguendo degli scavi nell’area poi finita sotto sequestro, dichiarò ai carabinieri della compagnia di Schio di avere rinvenuto tracce umane, ossa umane, in quello che era stato l’allevamento di maiali di Sperotto. L’uomo dichiarò di aver avuto paura in un primo momento, ma di non essere poi riuscito a mantenere quel segreto che non l’avrebbe fatto dormire per notti. Da allora, mesi e mesi di scavi con rinvenimenti di reperti, sui quali la Procura non si è mai espressa esplicitamente, cercando di mantenere il massimo riserbo su indagini complicate come un rebus. Per la Procura di Vicenza, coordinata dal sostituto procuratore Hans Roderich Blattner, il testimone sarebbe però, attendibile. Per questo l’apertura di un fascicolo d’inchiesta che continuerà a rimanere aperto.Del caso era stata investita anche la nota anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, la stessa esperta che si occupò dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio.

“Apprendo dalla stampa quanto sta accadendo in via Frigo- commenta Giordano Rossi, sindaco di Velo d’Astico- C’è massimo riserbo da parte degli investigatori, per tutelare il segreto istruttorio”.

di Redazione AltovicentinOnline

 

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