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Caro energia: “Altro che le imprese, a pagare di più sono i lavoratori dipendenti e i pensionati”

Altro che le imprese, a pagare di più i costi della crisi energetica sono “i lavoratori dipendenti e i pensionati”, e queste “sono le categorie a cui bisogna pensare in questo momento”. Lo sostiene Roberto Toigo, segretario della Uil del Veneto. “Da una parte nessuno può negare che i costi energetici siano aumentati a dismisura, mettendo in difficoltà aziende e famiglie. Le bollette sono triplicate e già si parla di coprifuoco per attività commerciali, per la ristorazione, fino addirittura al taglio di uno-due gradi nelle abitazioni o negli uffici con riscaldamento centralizzato. Dall’altra parte però tutti i dati macroeconomici segnalano che il nostro Paese e il Veneto sono quelli che in termini di Pil sono cresciuti di più. Siamo anche ai massimi storici sul numero di occupati. Ciò vuol dire che l’economia funziona”, afferma il sindacalista. “Certamente in questo momento i margini di guadagno saranno ridotti, ma ci sono e lo dimostrano questi dati: non siamo in una fase recessiva. Nonostante la crisi energetica, la fase post-Covid è stata di recupero galoppante, in tempi anche più brevi rispetto a quello che ci si potesse aspettare”. E in questo scenario “il rischio maggiore lo corrono i lavoratori dipendenti e i pensionati” perché “stipendi e pensioni restano fermi, mentre il costo della vita, la bolletta, la spesa aumentano”. Infatti “nei nostri uffici arrivano decine di persone con le bollette in mano e ci dicono che non sanno come pagarle. È a loro che si deve pensare, non generalizzando gli interventi, ma concentrandoci proprio su chi ha più bisogno. Si deve agire sul cuneo fiscale, restituire potere d’acquisto a chi ha lo stipendio fisso o la pensione. Occorrono misure specifiche per le categorie più a rischio”, propone.

“Temo che quando la situazione, come ci auguriamo tutti, sarà calmierata e risolta, i costi dei beni, dell’energia e tutto quello che è aumentato velocemente e vertiginosamente in questi mesi, non scenderanno più, o comunque non nella misura sufficiente a dare sollievo alle categorie di cui parlo. Per questo invito istituzioni e parti sociali a un confronto che porti a soluzioni in tal senso: noi siamo pronti a fare la nostra parte”, conclude.

Agenzia Dire

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