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Cinquanta euro e un tavolo per 4, la Pasqua dei vicentini in tempo di covid

Un tavolo per 4 persone, circa 55 euro di spesa e due ore in cucina tra pentole e fornelli e solo il 10% delle persone che si appellerà alle deroghe per uscire e andare a trovare qualcuno.

E’ la Pasqua dei vicentini in tempo di covid, con menù tradizionale, prodotti del territorio e piatti tipici della tradizione famigliare.

Il lockdown a Pasqua restringe non solo la libertà di movimento, ma anche le tavole nelle case, con una media di 4 persone a celebrare la festa con piatti tipici e di buon augurio rispetto alle tradizionali mega riunioni di famiglia. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua dei vicentini al tempo del Covid, secondo la quale l’88% delle famiglie trascorrerà il pranzo di Pasqua tra le mura domestiche, mentre solo un 10% approfitterà delle deroghe per uscire da casa nei limiti previsti.

“Con la Pasqua blindata le nostre famiglie troveranno soddisfazione nel cibo, in cucina ed a tavola, con una spesa di 55 euro a famiglia, in aumento del 15% rispetto allo scorso anno, ma ben al di sotto dei valori del passato con ristoranti, trattorie ed agriturismi aperti – ha spiegato Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza – In aiuto delle famiglie arrivano le consegne a domicilio che si sono diffuse anche negli agriturismi di Campagna Amica Terranostra, che si impegnano a consegnare il pranzo pasquale direttamente nelle case dei vicentini”.

L’impossibilità di uscire si riflette anche sul tempo trascorso in cucina per la preparazione del pranzo, con una media di 1,9 ore, ma fra quelli che hanno scelto di dedicarsi ai fornelli c’è un 21% di appassionati che ha deciso di spendere da una a due ore di tempo ai fornelli e poi c’è una quota dell’11% di maratoneti della cucina, che supera le 3 ore per portare in tavola piatti di ogni tipo.

Sulle tavole il made in Italy farà la parte del leone.

Anche per sostenere il lavoro e l’economia del territorio nazionale il 95% degli italiani ha deciso di scegliere prodotti italiani a secondo l’analisi della Coldiretti/Ixe’. Da nord a sud si riscoprono a tavola le ricette che caratterizzano le diverse aree del Paese come gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana, ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto piatto onnipresente su tutte le tavole della festa pasquale ovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo, naturalmente al fianco di agnello e capretto, in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Ed è certamente l’agnello la portata più attesa e presente in 4 tavole su 10 (41%) con la preferenza a scegliere italiano, magari direttamente acquistato dal produttore.

di Redazione Altovicentinonline

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