Con la proposta al ribasso della Commissione europea guidata dalla presidente Von Der Leyen, l’agricoltura italiana ed europea subisce un colpo durissimo: si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori, della dignità dei produttori. A essere sacrificata non è solo una voce di bilancio, ma un intero modello di sviluppo che ha garantito sicurezza alimentare e coesione sociale”. Così Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti è intervenuto in apertura dell’assemblea nazionale di Coldiretti questa mattina al Teatro Eliseo a Roma, sottolineando come “dietro la retorica della transizione si nasconde la volontà di concentrare risorse sul riarmo, smantellando la Pac e condannando alla marginalità le imprese agricole. Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando comunque aperta al confronto”.
Le imprese colpite dalle scelte dell’Ue. Saranno oltre 770 mila le aziende agricole italiane colpite dal taglio della Pac 2028-2034 con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. La misura avrà effetti disastrosi sulla produzione di cibo, la sicurezza alimentare e la spinta verso l’innovazione e la sostenibilità che in questi anni ha reso l’agricoltura italiana leader in Europa. È la stima elaborata da Coldiretti su dati Agea sugli effetti del piano di bilancio della Commissione Ue, diffusa da Coldiretti in occasione dell’assemblea nazionale alla presenza di agricoltori provenienti da tutta Italia insieme al presidente nazionale Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo. Con loro, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e Commissario per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.
Le conseguenze. Il disegno della presidente tedesca della Commissione Ue di diluire le risorse dell’agricoltura in un unico contenitore dove sarà più facile non far capire quali tagli verranno fatti, ad esempio, per coprire le spese per il riarmo, farà sentire inevitabilmente i suoi effetti sulle aziende che dalla Pac ricevono sostegno anche per garantire sviluppo rurale, tutela dell’ambiente, produzione di energia pulita e presidio delle aree interne. Meno agricoltura in Europa e in Italia significa aumentare le importazioni dall’estero, ed esporre i prezzi del cibo alle fluttuazioni dei mercati, con un impatto devastante sulle tasche dei cittadini.
I numeri parlano chiaro. Il taglio del 20% della Pac 2028-2034 riduce il peso dell’agricoltura al 14% del bilancio Ue, contro il 30-35% del passato. Tutto mentre il 70% degli europei, secondo l’Eurobarometro, riconosce alla Pac il merito di garantire prodotti alimentari sicuri e di qualità.
Il commento del presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo. “Quella della presidente Von der Leyen è una scelta miope e pericolosa – denuncia il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, condividendo l’intervento del presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini in assemblea – perché togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa. In un contesto segnato da guerre e tensioni globali, servono investimenti sul cibo, non carri armati. Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia del 20% la Pac, scendendo da 386 a 302 miliardi. È un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone. Non ci rassegniamo: la nostra mobilitazione sarà permanente per difendere l’agricoltura europea dai tecnocrati che vogliono spegnerla. Abbiamo già elaborato proposte per semplificare la vita degli agricoltori e liberarli dal dazio occulto della burocrazia dei tecnocrati di Bruxelles”.