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Dall’incontro sotto casa al diario condiviso. Roberto Baggio e Andreina: un amore che vale più di mille gol

Dall’incontro sotto casa al diario condiviso: il Divin Codino si racconta ai figli con cuore e verità.

Non servono trofei per misurare la grandezza di Roberto Baggio. Bastano poche parole, dette con sincerità, e un’intervista intima condotta non da giornalisti, ma dai suoi figli: Valentina, Mattia e Leonardo. Per il Corriere della Sera, l’ex fuoriclasse ha deciso di abbassare le difese e aprire l’anima, raccontando la parte più privata e preziosa della sua vita: l’amore per Andreina Fabbi, compagna da 40 anni, moglie da 34. Una storia d’altri tempi, sbocciata quando lui aveva appena 15 anni e stava per partire per il primo ritiro con il Vicenza Calcio. «Era una domenica sera – ricorda – e lei stava passando in bici davanti a casa mia. Era bellissima. Io partivo il giorno dopo. Non c’erano cellulari, né social, né macchine. L’ho fermata, l’ho guardata… e qualcosa si è acceso». È il racconto di un colpo di fulmine che ha resistito al tempo, alle trasferte, alla fama. E che ha saputo crescere lontano dai riflettori, alimentato da gesti semplici, vinili condivisi, parole scritte a mano e uno stile di vita che ha sempre messo la famiglia al primo posto. Ma non fu tutto immediato. A confermarlo è Andreina, che sorride rievocando quei primi passi esitanti: «All’inizio non ero molto interessata. Ma lui era caparbio, determinato. Mi chiese in pegno una fedina di mia nonna, promettendomi che me l’avrebbe restituita al ritorno dal ritiro. Così ci saremmo rivisti. Mi mandava cartoline di continuo. Poi decidemmo di tenere un diario in comune: una volta lo scriveva lui, una volta io. Era il nostro modo per sentirci vicini anche quando eravamo lontani». Oggi, in un mondo iperconnesso ma spesso povero di legami profondi, quella storia sembra appartenere a un’altra epoca. Ma è proprio questo che la rende potente. «Mi emoziono ancora a ripensarci – dice Baggio – e mi auguro che anche voi giovani sappiate ritrovare la bellezza della semplicità. Basta con tutto questo tempo passato sui telefoni: parlatevi, guardatevi negli occhi». Non è la prima volta che Baggio si espone con schiettezza su temi che esulano dal pallone. Con la stessa autenticità con cui ha vissuto ogni minuto in campo, oggi rivendica i valori che lo hanno guidato nella vita: la spiritualità buddhista, la dedizione alla famiglia, il rispetto per se stessi e per gli altri. «Senza Andreina – ammette – non avrei raggiunto nulla. Lei ha scelto la famiglia, si è dedicata a noi. È stato un dono immenso». E sul ruolo di genitore, il “Divin Codino” non si risparmia: «Oggi tanti genitori scaricano frustrazioni sui figli. Dovrebbero lasciarli liberi, non schiacciarli con le proprie aspettative. È così che si rovinano le anime». In casa Baggio, la parola chiave resta una: umiltà. Non una posa, ma un’attitudine. Un’eredità silenziosa, trasmessa con l’esempio. E in un mondo che troppo spesso dimentica cosa significhi amare davvero, la storia di Roberto e Andreina è un assist perfetto per chi cerca ancora una direzione.

(Tratto da un’intervista pubblicata su Vanity Fair)

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