In fatto di illegalità ambientale in Veneto, rispetto al resto d’Italia, i dati mostrano “una presenza costante di reati, tra controllo, persone denunciate e arrestate, e sequestri che contribuiscono all’incremento del valore economico degli incassi della criminalità, a danno dell’ambiente”. Lo certifica il nuovo rapporto di Legambiente “Ecomafia 2025” presentato oggi a Roma insieme ad 12 proposte per contrastare le illegalità ambientali e rafforzare norme e controlli, a partire dal recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, dal potenziamento dei controlli ambientali e la definizione di un Piano nazionale contro l’abusivismo. I dati di ecomafia e le analisi di Forze dell’ordine, Direzione investigativa antimafia, Capitanerie di porto, Agenzia Dogane e Monopoli e Ispra, “testimoniano insieme alla forte pressione sulle regioni del Mezzogiorno una distribuzione capillare dell’illegalità ambientale lungo tutto lo Stivale, che si conferma presente e costante anche in Veneto, in particolare nella provincia di Venezia che spicca sulle altre venete”. La provincia di Venezia, specifica Legambiente Veneto, ha il “poco onorevole” 12esimo posto (585 reati e 1.009 illeciti) nella classifica nazionale delle province con più criminalità ambientale nel 2024. Più di Lecce, Ancona, Palermo, Reggio Calabria e Messina. Per illegalità ambientale complessiva, il Veneto è nono nella classifica nazionale con 1.823 reati (4,5% sul totale nazionale) su 65.334 controlli, 1.721 persone denunciate, 211 equestri, 4.094 illeciti amministrativi e 3.790 sanzioni amministrative. Venezia ha il numero più alto di reati, 585, e di persone denunciate, 549, rappresentando il peso maggiore tra le province venete. Vicenza segue con 133 reati, per Belluno e Padova rispettivamente 54 e 98 reati.
In Veneto, la distribuzione delle illegalità ambientali nelle diverse classifiche mostra un peso significativo su alcune province per specifiche categorie. Venezia evidenzia il peso maggiore nelle diverse classifiche con una presenza più consistente rispetto alle altre province. Nello specifico per il ciclo del cemento, il Veneto è al sesto posto con 886 reati (6,5% sul totale nazionale), 905 persone denunciate e 20 sequestri su 31011 controlli effettuati. Vicenza risulta la provincia con più reati (50) e più persone denunciate (68). Seguono Belluno (34 reati e 29 persone denunciate) e Venezia (32 e 38). Per il ciclo dei rifiuti, il Veneto si colloca al 13esimo posto con 363 reati (3,3% sul totale nazionale), 362 persone denunciate e 81 sequestri su 7591 controlli effettuati. Venezia presenta 109 reati, che rappresentano circa il 60% dei reati totali della regione (Vicenza 62, Treviso 58, Padova 31, Rovigo 26, Verona 18, Belluno 14), evidenziando un maggior coinvolgimento di Venezia in questa categoria. Nell’illegalità contro gli animali il Veneto è 114esimo, con 367 reati (5,1% sul totale nazionale), 307 persone denunciate e 81 sequestri su 8416 controlli. Venezia si posiziona al primo posto con 264 reati (oltre il 70% dei reati totali della regione), 334 illeciti amministrativi e 36 sequestri, consolidando il suo ruolo di provincia più interessata, seguita da Padova, Vicenza e Verona e Vicenza, rispettivamente con 42, 21 e 21 reati. A livello nazionale, c’è stato un aumento dei reati ambientalmente illegali del 14,4% rispetto al 2023. Nonostante qualche calo nei sequestri penali (-29,5%) e nelle sanzioni amministrative (-22,1%), il valore economico delle misure di contrasto è cresciuto quasi del 67%.