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Falsi e imitazioni, l’allarme di Zaia: “20 miliardi di danni per l’economia veneta, a scapito di produzioni onesti”

La produzione di falsi e imitazioni in campo agroalimentare è una pratica che va combattuta in ogni sede. Stiamo parlando di un danno di 20 miliardi di euro per l’economia veneta. E le ripercussioni sono solo a livello economico, ma anche d’immagine. I nostri prodotti sono unici per identità, cultura e qualità: vanno tutelati in tutte le sedi per evitare questo scempio”.

Lo afferma il Presidente della Regione del Veneto, commentando i dati diffusi oggi da Coldiretti. L’associazione quantifica in 120 miliardi di euro, il danno all’economia italiana causato dall’immissione sul mercato di prodotti agroalimentari dall’italian sounding, che nulla hanno a che fare con le produzioni nazionali. Tra i maggiormente imitati ci sono il Prosecco e i formaggi veneti. Secondo i dati elaborati da Coldiretti Veneto, per l’economia regionale la perdita economica raggiunge la cifra record di 20 miliardi di euro.

Di fronte a numeri come questi, che danneggiano i produttori locali e tolgono risorse considerevoli al nostro tessuto economico, è necessario che le battaglie che la Regione Veneto porta avanti da anni trovino un riscontro effettivo anche da parte dell’Unione Europea” commenta ancora il Governatore.

Proprio oggi 9 maggio, che si celebra la Giornata dell’Europa, l’Europa dei cittadini e dei territori non può più girare il volto dall’altra parte. Servono regole chiare e senza scappatoie: l’identità delle produzioni deve essere valorizzata e protetta. Faremo qualsiasi cosa per proteggere i nostri prodotti locali, anche all’estero”, termina il Presidente.

“Sotto assedio le tipicità del Veneto – commenta Coldiretti Vicenza – regione che solo nel comparto del cibo conta certificazioni che realizzano un fatturato di 3,70 mld di euro. La produzione regionale annovera 18 Dop, 18 Igp e 5 specialità tradizionali garantite a cui si aggiungono i primati del vino con 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt tutti ambasciatori identitari del territorio e che rappresentano un tutt’uno con l’offerta turistica regionale. Secondo i dati elaborati da Coldiretti Veneto il valore delle imitazioni si aggira intorno ai 20mld con le brutte copie del Prosecco rintracciate nel mondo”.

La produzione di imitazioni dei formaggi italiani nel 2022 ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di oltre 2,7 miliardi di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da aver superato addirittura la stessa produzione di formaggi americani come Cheddar, Colby, Monterrey e Jack che è risultata nello stesso anno pari a 2,5 milioni di chili. Il problema riguarda però tutte le categorie merceologiche come l’olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano venduto in tutti gli Stati Uniti.

Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore e gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano.

“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di una priorità per la nuova legislatura” poiché “ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia”.

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