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I dem attaccano Azienda Zero veneta: “E’ troppo potente”

Nei giorni scorsi,  il direttore generale di Azienda Zero Roberto Toniolo ha presentato alla Commissione sanità del Consiglio regionale il resoconto sull’attività del 2021, prospettando un risparmio di 289,6 milioni, magià dal  giorno dopo fioccano le polemiche con un botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Azienda Zero ha portato a “disfunzioni generate dallo strapotere assoluto”, affermano le democratiche Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, sostenendo la necessità di “rivedere l’impianto complessivo”. L’acquisto centralizzato ha senso per le grandi apparecchiature elettromedicali, ma per quanto riguarda i presidi medici indispensabili nell’attività quotidiana fa perdere tempo prezioso, sostengono Zottis e Bigon, secondo cui personale e risorse di Azienda Zero sono insufficienti. “Per il reclutamento del personale va operata una revisione che punti alla massima efficienza e che riporti sul territorio i meccanismi di assegnazione, rispondendo così in tempo reale alle esigenze di copertura di ruoli operativi”, concludono le due consigliere democratiche.

“Curioso come solo l’altro ieri le colleghe di minoranza ci abbiano chiesto di rimandare il voto sulla rendicontazione di Azienda Zero per poterla studiare meglio, e ieri escano con un comunicato di critica. In meno di 24 ore hanno studiato, approfondito e criticato il dossier presentato dal direttore Toniolo”, ribatte la presidente della commissione Sanità Sonia Brescacin (Lega – Liga veneta). “La fretta deve essere stata una cattiva consigliera, perché mostrano di non sapere che è la legge nazionale a prevedere che gli acquisti centralizzati siano effettuati da un soggetto aggregatore, il Crav – Centrale Regionale Acquisti per la Regione del Veneto”, continua. “Nel 2021, inoltre, il Crav veneto ha ottenuto il più alto contributo nazionale dedicato ai soggetti aggregatori, 623.000 euro. Più alto di tutte le altre regioni come Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli che hanno strutture simili. E questo proprio in base alla sua efficienza valutata da un soggetto terzo e super partes. Nonostante questo, però, le minoranze si ostinano a non voler riconoscere come questa struttura abbia non solo facilitato la vita e le procedure di acquisto e concorsuali della sanità veneta, permettendo un risparmio di 289,6 milioni nell’esercizio 2021. Ma suggeriscono anche di ripensare la riforma di Azienda Zero. Siamo al paradosso”, prosegue, anticipando che a questo punto “torneremo in commissione a spiegare nuovamente cosa la legge ci permette o meno di fare”.

 

“Azienda Zero alla sanità veneta ha fatto risparmiare 289,6 milioni di euro”. Ma l’opposizione non è convinta – AltoVicentinOnline

 

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