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‘I ristoranti all’aperto sono un problema da risolvere’. Il punto stampa di Zaia

Quello dei ristoratori senza spazio all’esterno per i dehors “e’ un problema che va risolto. Una valutazione la farei, non possiamo pensare che sia solo colpa del ristorante se la gente si infetta”. A dirlo e’ il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa torna sulla questione delle riaperture. “Abbiamo un sacco di ristoratori che non hanno il plateatico- sottolinea Zaia- ad esempio, pensare che a Venezia tutti possano avere il giardinetto per fare ristorazione e’ difficile”. E incalza: “Se il tema e’ ‘solo all’aperto’, allora tutti devono essere all’aperto. Non solo la ristorazione, ma anche le altre attivita’ che prevedono assembramenti”. Tra l’altro, sottolinea il governatore, “i ristoranti sono normati con linee guida che prevedono il distanziamento”. Zaia ricorda che “non siamo davanti a un lockdown”, ma di fronte al fatto “che il 90% delle imprese e’ aperto. Sono fermi bar, ristoranti, palestre, piscine e il mondo dello spettacolo, che non gli ultimi ad aprire”. Per questo, insiste Zaia, “una valutazione la farei, cosciente del fatto che il virus c’e’. Ma non possiamo pensare che sia solo colpa del ristorante se la gente si infetta”. Nelle linee guida delle Regioni, ricorda tra l’altro il governatore Veneto, era stata indicata una distanza di due metri tra i tavoli per la riapertura dei ristoranti e l’obbligo di aprire le finestre.

CALO RICOVERI, VENETO VERSO RIPRESA ATTIVITÀ OSPEDALI

La Regione Veneto si avvia a far ripartire le attivita’ sospese negli ospedali nell’ultimo mese per la recrudescenza della pandemia. Annunciano  il governatore Luca Zaia e l’assessore Manuela Lanzarin. “Siamo di fatto in fase tre, cioe’ in quella meno problematica- spiega il presidente- se viene confermata, si sblocca tutto”. L’ok dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. “A meta’ settimana faremo il punto della situazione”, spiega Lanzarin. Con la nuova ondata erano state sospese le attivita’ chirurgiche non urgenti e quelle ambulatoriali specialistiche programmate tra i 30 e i 60 giorni. “Tra un paio di giorni andremo a verificare l’andamento in diminuzione” dei ricoveri, conferma Lanzarin, e quindi “riattiveremo l’attivita’ chirurgica ospedaliera e ambulatoriale, che dovra’ recuperare anche questo mese di fermo. Lo decideremo tra giovedi’ e venerdi’, per la settimana prossima”. Ad oggi in Veneto si contano 930 positivi nelle ultime 24 ore su 17.781 tamponi, con un tasso di positivita’ del 5,2%. Sono ancora 25.455 i casi attivi in quatantena e 28 i decessi di oggi. I ricoveri sono invece scesi a 1.728 persone, cioe’ 31 pazienti in meno: sono 1.481 in area non critica (-14) e 247 in terapia intensiva (-17). “Continua a calare, bene- commenta Zaia- se si conferma questo trend, da’ un minimo di tranquillita’ per i cittadini e le riaperture”.

VACCINO. VENETO, PRONTO CRONOPROGRAMMA PER TUTTE LE FASCE D’ETÀ

Il Veneto e’ pronto a presentare il cronoprogramma “di massima” per le vaccinazioni in tutte le fasce d’eta’. “Domani o dopodomani lo presentiamo- assicura il governatore Luca Zaia, in conferenza stampa- indicando l’anno di nascita e il periodo stimato della vaccinazione”. L’avanzamento del piano, naturalmente, dipende dalle forniture delle dosi. E Zaia incrocia le dita. “Stanno aumentando- spiega il presidente- dal 29 aprile dovremmo arrivare a fare 40.000 dosi al giorno”. Al momento, aggiunge l’assessore Manuela Lanzarin, le vaccinazioni stanno andando avanti per i pazienti fragili e gli anziani dai 70 anni in su. “Se siamo bravi- afferma Zaia- in due settimane e mezzo finiamo anche gli over70. Noi le siringhe le sappiamo usare, le vaccinazioni stano andando bene: anche oggi siamo i primi in Italia. Abbiamo il 93% delle dosi immagazzinate inoculate. E calcolate che abbiamo anche 58.000 dosi di Moderna accantonate per precauzione”. La settimana prossima, assicura poi Lanzarin, “chiuderemo anche con le farmacie e, vaccini permettendo, apriremo anche a loro, aumentando cosi’ la capacita’ oltre il target massimo dei 40.000 che ci dice il commissario Figliuolo”. Ieri intanto “sono arrivate le 33.000 dosi di Moderna- spiega l’assessore- domani arriveranno le 126.000 dosi di Pfizer e tra giovedi’ e venerdi’ dovrebbero arrivare altre 33.000 dosi di Astrazeneca. Oggi poi Aifa si esprime su J&J quindi potrebbero arrivare anche le 14.000 dosi” previste di questo vaccino. Quindi a maggio si potra’ respirare? “Spero proprio di si'”, afferma Lanzarin. Resta il nodo dei medici di base: ad oggi sono circa 1.100 quelli che vaccinano su 3.800 in totale. “Sono numeri ancora bassi- ammette l’assessore- ma e’ solo questione di organizzazione e reperimento dei vaccini. Il loro ruolo e’ fondamentale, non ho dubbi sulla loro collaborazione”.

Nella giornata di ieri in Veneto sono state somministrate 23.347 dosi di vaccino contro il Covid, di cui 6.802 prime dosi e 16.545 seconde dosi. Il totale delle dosi somministrate e’ quindi di 1.330.996 (92,1% delle forniture ricevute), di cui 933.286 prime dosi (19,1% della popolazione) e 397.710 seconde dosi (8,2% della popolazione). Il 91,4% della popolazione over 80 ha gia’ ricevuto almeno una dose, cosi’ come il 47,7% della popolazione tra i 70 e i 79.

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