Confartigianato Imprese Veneto ha presentato il suo Position Paper in vista delle Elezioni Regionali del 2025. Si tratta di un documento strategico costruito con il contributo di università, esperti e rappresentanti delle associazioni territoriali, attraverso sette tavoli tematici su temi chiave per il futuro del Veneto. Non un semplice manifesto politico, ma uno strumento operativo – come ha sottolineato il presidente Roberto Boschetto – che guiderà l’attività dell’associazione nei prossimi anni e sarà consegnato a tutti i candidati alla Presidenza della Regione. L’obiettivo è chiaro: portare la voce delle micro e piccole imprese, che rappresentano l’ossatura produttiva del territorio, al centro del dibattito politico.
Tra le proposte, spiccano il potenziamento delle infrastrutture in aree strategiche come il Bellunese, Verona e la Pedemontana, una nuova legge sulla casa che tenga conto delle mutate esigenze familiari, e un piano per sostenere la continuità aziendale e l’incontro tra formazione e mondo del lavoro. Quello delle figure specializzate è un problema gravissimo per le imprese che devono fare i conti con risorse che mancano. Spesso si deve rinunciare a commesse importanti perchè non c’è forza lavorativa.
Ampio spazio anche all’innovazione, con l’idea di un Libro Bianco sulle filiere strategiche e la creazione di un fondo di co-investimento regionale. Sul fronte ambientale, Confartigianato chiede una transizione verde più graduale e sostenibile per le PMI, con un maggiore presidio della normativa europea.
Non manca l’attenzione al turismo, con la proposta di un osservatorio regionale per gestire i flussi e sostenere le imprese artigiane nel rinnovamento dei modelli di business. In tema di sanità e coesione territoriale, il documento rilancia l’idea di un “Patto per il Benessere della Montagna”, che prevede anche una fiscalità agevolata per la Provincia di Belluno.
Infine, una proposta politica forte: istituire una sede permanente di confronto tra Regione e corpi intermedi, per costruire politiche condivise e realmente aderenti alle esigenze di imprese e cittadini. Il filo conduttore dell’intero documento è il principio europeo del “Think small first”: partire dai piccoli per far crescere tutti. Un approccio che Confartigianato propone come bussola per il futuro del Veneto. Insomma, per gli artigiani, bisogna migliorare decisamente il metodo di confronto con la politica.
Manildo risponde
Giovanni Manildo, candidato come presidente regionale del Veneto del dopo Zaia, ha risposto sottolineando come molte delle proposte contenute nel documento siano già presenti nelle priorità della sua coalizione: “Sul lavoro, la formazione e il rapporto con le università serve un salto di qualità. Noi proponiamo un Osservatorio regionale permanente sulle competenze e un sistema integrato di orientamento e formazione. Sull’innovazione, vogliamo accompagnare le imprese – in particolare le micro e piccole – anche in un percorso di transizione tecnologica e ambientale che sia lungimirante, virtuoso, sostenibile, compatibile con le dimensioni aziendali. Sul turismo, serve una cabina di regia regionale che governi i flussi e valorizzi i territori meno conosciuti, per trasformare l’overtourism in una nuova opportunità diffusa. E infine, ma per noi prima di tutto, serve una sanità pubblica forte, una rete sociale capillare, servizi diffusi. Perché le imprese crescono solo dove le persone stanno bene”.
E conclude : “Accogliamo con convinzione il principio di “Think small first” che guida questo Position Paper. E rilanciamo: con noi, la Regione tornerà a essere un alleato attivo del mondo artigiano, produttivo, della piccola impresa e delle comunità locali. Con responsabilità, concretezza e un’idea chiara: il futuro del Veneto si costruisce insieme, e si costruisce adesso”.
di Redazione AltovicentinOnline