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In arrivo nuovo Piano Sanità: “Se il virus torna in autunno siamo pronti”

“Per l’ondata di ritorno del coronavirus prevista per l’autunno il Veneto è pronto”.

Non ha dubbi il governatore della Regione Luca Zaia, che nell’annunciare con orgoglio l’allentamento in tema di utilizzo di mascherine, in vigore già da domani, lunedì 1 giugno, ha voluto sottolineare che ciò che è stato insegnato in questi mesi dall’emergenza covid-19 è stato appreso.

“Se il virus torna tra settembre e ottobre, come previsto, in Veneto saremo pronti”, ha sottolineato Zaia.

Pronti con strutture ospedaliere che al loro interno continueranno ad ospitare un’area covid, come nel caso dell’ospedale di Santorso, che pur essendo in fase di ripristino e di riapertura delle attività che erano state sospese durante l’emergenza, continuerà a riservare un’area per un eventuale ritorno del virus.

Pronti anche con mascherine, respiratori e camici adatti, che non scarseggeranno più. “Non capiterà più che ci troveremo con i respiratori bloccati in dogana – ha continuato Zaia – O senza le mascherine, i guanti e i camici. Abbiamo capito come funziona il virus, che cosa serve, come affrontarlo. Non possiamo permetterci di farci trovare impreparati, ormai il modello vincente lo abbiamo memorizzato”.

Il ‘modello Veneto’ infatti si è dimostrato vincente.

Polemiche a parte, l’identificazione dei focolai, con isolamento anche degli asintomatici, ha permesso di contrastare l’esagerata diffusione del covid-19. Lo stesso vale per le case di riposo, per le strutture dove il virus potrebbe circolare con più facilità e mietere il maggior numero di vittime.

“Nel giro di un paio di settimane avremo un nuovo piano di sanità pubblica e ho chiesto di preparare l’artiglieria pesante – ha evidenziato il governatore del Veneto – Ci stiamo attrezzando bene anche perché non possiamo permetterci di fare errori il prossimo giro. Ci sono 740 posti letto in più grazie ai 5 ospedali chiusi che sono stati riaperti. Negli ospedali covid-hob (come quello di Santorso), abbiamo smontato solo le terapie ingombranti, ma un’area riservata all’emergenza rimane pronta. Se il virus torna basterà una telefonata a rimettere in piedi l’intero sistema”.

A.B.

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