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La riforma della Disabilità in Veneto parte dalla provincia di Vicenza

L’avvio della sperimentazione rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore inclusione e centralità della persona nei percorsi di valutazione e supporto alla disabilità. Il territorio vicentino, grazie alla collaborazione tra enti locali, sanitari e previdenziali, è chiamato a costruire un modello di riferimento per il futuro dell’assistenza alle persone con disabilità in Italia.

A partire dal 30 settembre 2025, anche la provincia di Vicenza sarà protagonista della sperimentazione della riforma della disabilità, attuata attraverso il Decreto Legislativo n. 62/2024, che sta ridisegnando in profondità il sistema nazionale di accertamento e presa in carico delle persone con disabilità. La riforma, già in fase di test in 9 province italiane, coinvolgerà ora altre 11 aree territoriali, tra cui appunto Vicenza.

Le principali novità introdotte dalla riforma

Il nuovo modello introduce una semplificazione e unificazione dei processi di accertamento, affidando all’INPS l’intera gestione delle verifiche relative a:

  • invalidità civile,

  • cecità civile,

  • sordità,

  • sordocecità,

  • disabilità ai fini dell’inclusione scolastica,

  • disabilità ai fini dell’inclusione lavorativa.

In questo modo si punta a superare la frammentazione attuale e a garantire una maggiore uniformità e tempestività nelle risposte ai cittadini.

I soggetti coinvolti nel territorio vicentino

La sperimentazione, approvata dalla Giunta regionale, vedrà il coinvolgimento diretto di:

  • INPS di Vicenza,

  • i quattro Ambiti Territoriali Sociali (ATS) con capofila i Comuni di Bassano del Grappa, Thiene, Arzignano e Vicenza,

  • le due Aziende ULSS: ULSS 8 Berica e ULSS 7 Pedemontana.

In vista dell’avvio, si sono già svolti incontri di confronto tra i soggetti coinvolti per definire le modalità operative e i tempi di attuazione.

Il ruolo degli ATS e il monitoraggio della sperimentazione

La riforma valorizza ulteriormente il ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali, destinati a diventare snodi sempre più rilevanti nella rete dei servizi per la disabilità. La sperimentazione sarà seguita da un Gruppo di lavoro incaricato di:

  • monitorare lo sviluppo nei diversi territori,

  • raccogliere criticità e buone pratiche,

  • valutare gli esiti degli interventi.

Questo monitoraggio sarà cruciale per correggere eventuali disfunzioni e indirizzare al meglio l’attuazione definitiva della riforma.

Il “Progetto di vita”: al centro la persona

Uno degli elementi più innovativi della riforma è l’introduzione del “Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato”, che accompagnerà la valutazione della condizione di disabilità. Questo progetto sarà definito con il pieno coinvolgimento della persona con disabilità, oppure, se non possibile, del rappresentante legale (genitore, tutore, amministratore di sostegno).

Le tempistiche previste

Il nuovo iter inizierà con l’invio all’INPS di un certificato medico introduttivo da parte del medico curante. I tempi di completamento del procedimento variano in base alla tipologia dell’utente:

  • 90 giorni per i casi ordinari,

  • 30 giorni per i minori,

  • 15 giorni per i pazienti oncologici.

L’avvio della sperimentazione rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore inclusione e centralità della persona nei percorsi di valutazione e supporto alla disabilità. Il territorio vicentino, grazie alla collaborazione tra enti locali, sanitari e previdenziali, è chiamato a costruire un modello di riferimento per il futuro dell’assistenza alle persone con disabilità in Italia.

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