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Malo si stringe attorno ai cinesi aggrediti

Hanno deciso di chiudere per qualche giorno, ma la popolazione di Malo è con loro e non ha fatto mancare la solidarietà.

Dopo poche ore dall’aggressione subita all’interno del suo bar ha rotto il silenzio Giulia, titolare dell’esercizio commerciale finito sulle pagine della cronaca per l’aggressione subita dalla coppia di cinesi da parte di quattro giovani.

Giulia, ancora scossa da quanto accaduto nella serata di domenica, si è sfogata ai microfoni di Tva ripercorrendo quegli attimi in cui la banda è entrata nel bar che si trova difronte alla caserma dei Carabinieri e con il pretesto dei soldi da cambiare per le macchinette da gioco, ha iniziato a molestarla. Parole pesanti e volgarità, insulti e l’accusa di aver portato in Italia il corona virus.

Dopo Giulia, che in un primo momento aveva chiamato i Carabinieri che erano riusciti a fare allontanare i quattro balordi, il nuovo blitz nel bar, con Giulia costretta a chiamare il marito, contro il quale la banda si è accanita con violenza.

Nella mattinata di mercoledì i Carabinieri hanno spiegato che le condizioni del barista cinese non sono gravi e che tutto sarebbe partito per futili motivi legati alle slot machine.

Giulia però è addolorata e ha deciso di abbassare la saracinesca per qualche giorno in attesa che le acque si calmino, perché come si sa in questi giorni la coppia cinese di Malo non è stata l’unica a finire nel mirino di giovinastri. Anche il caso di Cassola, con il 26enne cinese preso a colpi di bottiglia in testa, è finito sul quotidiano online Open diretto da Enrico Mentana. Una escalation di casi, quella riportata dall’autorevole testata nazionale, minimizzata dalla stampa a causa della mancata denuncia da parte della comunità cinese, che in questi casi preferisce non rivolgersi alle forze dell’ordine per ‘riservatezza’.

di Redazione Altovicentinonline

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