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Marano. Dopo i meme, una poesia per il bidone del secco

La raccolta differenziata di Marano Vicentino diventa poesia. Dopo i meme per ridere nei social e le battute non solo ironiche di alcuni cittadini, che non riescono a farsi una ragione del nuovo bidone del secco di grandi dimensioni da svuotare con parsimonia, arriva perfino la poesia.
Una composizione in 75 versi di Gianantonio Dall’Amico, che ispirato dalle battute dei concittadini maranesi, ha voluto fare la sua parte per raccontare il nuovo raccoglitore, di grandi dimensioni e dotato di microchip, che ogni famiglia dovrà tenere in casa per poi svuotarlo secondo criteri precisi e rigidi, pena l’incremento della bolletta.
Il sacco del secco non gli va più bene:
s’annoiano facile, questi grandi
reggitori di popoli. Bidoncino
ora ci vuole. Vezzeggiativo
fuori di posto, con due ruote
diametro venti; cinquanta per cinquanta
per un metro quasi, di metro cubo
un quarto quasi; un bel marrone cacca,
mostruoso trolley caricaturale.                                  
Ué, un metro cubo è grande! E tu                               
che tieni famiglia di tre gente
diritto dodici hai di svuotarlo
volte all’anno, poi paghi soprattassa.                          
E che ci metti? Accendini, etichette
adesive, assorbenti, bastoncini
con cui mescolasti il caffè, bigiotteria,
boccette di smalto, calze da donna
in nylon, bustine per soluzioni
in polvere, moccoli di candele,
cards plastificate, carta assorbente                          
sporcata da prodotti non organici,
carta da forno, carta lucida
da disegno, carta asciuga mani,
carta oleata per alimenti, carta
plastificata, carta velina,
CiDi, DiVuDi, cassette audio e video,
cenere di sigaretta spenta,
ceneri di legna o carbone spente
e senza braci, cerotti e piccole
medicazioni, cialde di plastica                                               
per caffè, colla stick, colori a olio,
a tempera, acrilici, copertine
per quaderni con anelli, cosmetici
e trucchi (compresi quelli del mestiere),
cotone e garze sporche, cotton fioc,
cover per telefonini, creta
in piccola quantità, croste in cera
dei formaggi, drenaggi e sacche a uso
sanitario, elastici, escrementi
di animali domestici, fiori                                          
finti, evidenziatori, fazzoletti
di carta sporchi, fili elettrici,
floppy disks, garze, gomma,
giocattoli non elettronici anche
in plastica di piccole dimensioni,
gomma da masticare, gommapiuma,
guanti in gomma o lattice, gusci di frutta
secca, di crostacei e di molluschi,
lettiere di animali domestici,
mollette per stendere il bucato,                                 
nastri per regali, lampadine
a incandescenza e alogene,
mozziconi di sigarette e sigari
spenti, negativi fotografici,
noccioli di ciliegie prugne pesche
eccetera, occhiali rotti, ossi,
pannolini pannoloni, penne
pennarelli pennelli, pettini
e spazzole, polvere, pongo, posate
di plastica usa e getta, plastica                                 
non da imballaggio, poliaccoppiati
con simbolo PI, radiografie,
rasoi usa e getta e lamette,
sacchetti d’aspirapolvere, salviette
di carta unte d’olio o di prodotti
chimici, scontrini fiscali, scotch,
segatura, sottovasi in plastica,
spazzolini da denti, spugne, terriccio
in piccola quantità, tubi di gomma,
thermos e borracce. Esausti, increduli.
Famiglia da tre, tre metri cubi
ne butti via per anno, poi paghi
soprattassa. Tassa sul tassato.
Ci hanno tirato un bel bidone, e già
attendiamo la prossima invenzione.
di Redazione Altovicentinonline
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