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Pacchi cibo a chi è in difficoltà e 200mila euro per la tavola dei vicentini

La tavola pasquale è costata alle famiglie vicentine circa 200mila euro, 9 su 10 famiglie sono rimaste a casa e c’è chi non si è dimenticato dei poveri. Come la Coldiretti, che ha consegnato pacchi di prodotti made in Italy a chi è in difficoltà.

E da uno studio di Coldiretti/Ixe’ dal quale emerge che la cucina e la tavola si classificano come il principale svago nella Pasqua rossa.

“Una tendenza dimostrata dall’aumento del 15% della spesa rispetto allo scorso anno, ma ben al di sotto dei valori del passato con ristoranti, trattorie ed agriturismi aperti – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – Si registra, peraltro, l’addio forzato alle grandi tavolate del passato a causa del lockdown e dell’ingresso dell’intero Paese in zona rossa”.

Il tempo dedicato in cucina nella preparazione dei pasti e stato in media di 1,9 ore trascorse per realizzare i vari piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, ma fra quelli che hanno scelto di dedicarsi ai fornelli c’è stato un 21% di appassionati che ha deciso di spendere da una a due ore di tempo ai fornelli e l’11% di maratoneti della cucina che ha superato le tre ore per portare in tavola piatti di ogni tipo.

Con tutti i ristoranti chiusi per il servizio al tavolo in molti hanno fatto anche ricorso alla meal delivery che in Italia nell’ anno della pandemia ha fatto registrare un giro d’affari record in Italia per un valore di 706 milioni di euro, con un incremento annuo del 19%.

“Una boccata d’ossigeno per molte realtà della ristorazione, che si è estesa anche agli agriturismi – aggiunge Cerantola – con molte strutture di Campagna Amica e Terranostra che si sono impegnate a consegnare il pranzo pasquale direttamente nelle case dei vicentini e si sono organizzate anche per le consegne per il pic nic casalingo di Pasquetta”.

Il pensiero di Coldiretti Vicenza è andato anche ai poveri, che hanno dovuto rinunciare alla Pasqua, compresi i nuovi poveri, coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.

“Nei giorni scorsi – conclude Cerantola – abbiamo consegnato 110 pacchi solidali ad altrettante famiglie vicentine in stato di bisogno. Una goccia nel mare, ma pur sempre un’attenzione rivolta a coloro che, purtroppo, non hanno voce e, quando ce l’hanno, non sempre vengono ascoltati. I pacchi, partiti dalla sede Coldiretti di Vicenza, sono stati consegnati alle famiglie del territorio, in particolare a Vicenza, Asiago, Barbarano Mossano, Bassano del Grappa, Camisano Vicentino, Castegnero, Longare, Lonigo, Marostica, Montecchio Maggiore, Montegalda, Nanto, Noventa Vicentina, Sandrigo e Zanè”.

di Redazione Altovicentinonline

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