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Pedemontana, sì ai fondi Cav ma solo con l’ok del Ministero. La reazione del M5Stelle

Gli utili di Cav-Concessioni autostradali venete possono finire alla Superstrada Pedemontana veneta ma non in modo ‘automatico’. Va fatta una richiesta, in base ad una serie di accordi, per acquisire un via libera del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il che vuol dire che “non esiste alcuna destinazione predefinita degli utili generati da Cav verso la Pedemontana Veneta. In linea di principio, gli utili di Cav possono essere impiegati anche per finanziare interventi legati alla Pedemontana, a condizione che la Regione Veneto presenti una richiesta motivata e che tale richiesta venga vagliata e accolta dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Cosa che è successa. Lo ha chiarito la sottosegretaria Maria Tripodi, ieri in commissione alla Camera, specificando che nella categoria di interventi che, ai sensi degli accordi esistenti, possono essere finanziati attraverso utili di Cav “anche le infrastrutture viarie a pedaggio”, come la Superstrada Pedemontana. Ma “tale destinazione non risponde a logiche compensative ed emergenziali, né tantomeno a operazioni prive di trasparenza. Piuttosto, si inserisce in un quadro di pianificazione infrastrutturale condivisa volto a garantire la sostenibilità economica e funzionale delle infrastrutture strategiche regionali nel rispetto delle disposizioni vigenti”, ha assicurato Tripodi.

La questione era venuta a galla a metà del luglio scorso. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel question time alla Camera, aveva escluso che i proventi Cav potessero essere usati per il canone della Superstrada Pedemontana veneta (“L’ipotesi che gli utili di Cav finiscano alla Pedemontana non è realizzabile: i proventi da pedaggio di Cav, infatti, sono vincolati a interventi viari strategici per la viabilità regionale”). Al che il Pd veneto saltò sulla sedia. I dem segnalarono che un trasferimento degli utili era stato effettuato con la variazione di bilancio regionale nel novembre 2024. Questo a valle di uno scambio triangolare di lettere tra Regione, Cav e ministero al termine del quale il dicastero concedeva il benestare alla richiesta della giunta Zaia di destinare una parte cospicua degli utili di Cav proprio alla prevedono espressamente la possibilità di destinare le risorse generate dagli utili della società Cav per infrastrutture viarie a pedaggio, al fine di garantirne la disponibilità, e quindi l’esercizio, rendendo pertanto pienamente compatibile mediante le stesse il cofinanziamento del canone di disponibilità della Superstrada Pedemontana Veneta”, rispose la Direzione Infrastrutture della Regione. Il caso è però finito alla Camera e ieri Tripodi ha risposto e confermato la spiegazione degli uffici della offrono l’opportunità di effettuare alcune precisazioni al fine di garantire la piena trasparenza e la corretta informazione nei confronti delle istituzioni e dei cittadini”. Tra cui ricordare che “elemento distintivo della governance di Cav è la destinazione integrale degli utili netti verso nuovi investimenti infrastrutturali, in attuazione delle priorità indicate dalla Regione Veneto, in accordo con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e nel rispetto della Delibera Cipe del 26 gennaio 2007. Questo principio garantisce che la gestione della mobilità sia orientata al bene pubblico e alla crescita territoriale”. Tripodi ha quindi indicato gli accordi (due protocolli) presi in attuazione della delibera Cipe tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione per “la gestione e l’impiego delle risorse derivanti dagli utili generati dall’esercizio autostradale di Cav”. Tra le categorie di interventi da finanziare sono ricompresi le infrastrutture viarie di competenza regionale, anche a pedaggio, “volte ad adeguare funzionalmente e riqualificare infrastrutture esistenti, ad eseguire interventi di manutenzione straordinaria, a realizzare nuove infrastrutture e a garantirne la disponibilità”. E dunque, in virtù dei protocolli, si può attingere agli utili a cui è stato dato un riscontro “favorevole”.

“La Regione e Cav hanno conseguentemente proceduto con i propri adempimenti di competenza”, ha spiegato quindi Tripodi. Cappelletti, nel prendere atto dei chiarimenti forniti dalla rappresentante del Governo, ha osservato come la risposta sia diversa da quanto disse Salvini in aula. Ma soprattuto per il 5 stelle è “inopportuno che, anche a fronte di una richiesta motivata avanzata dalla regione Veneto, i proventi dei pedaggi autostradali, pagati dai cittadini del Veneto, vengano destinati al finanziamento di un’opera i cui costi sono lievitati in modo spropositato” a suo avviso “per responsabilità imputabili anche all’attuale presidente della Regione e al suo predecessore”. Si commette quindi “un errore in quanto tali risorse dovrebbero essere impiegate per il miglioramento della viabilità regionale”, ha concluso il pentastellato.

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