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Per le Pmi dell’Alto Vicentino di Confimi Apindustria servono politiche regionali su formazione e alloggi e meno burocrazia

 

di Federico Piazza

«La Regione Veneto metta la testa sul problema alloggi per i lavoratori che le aziende cercano di attrarre da altre regioni e dall’estero». È questa una delle priorità su cui la politica deve dare risposte nei prossimi anni, secondo Luca Carollo, presidente del Mandamento Alto Vicentino di Confimi Apindustria Vicenza che raggruppa oltre 250 Pmi con un fatturato aggregato di 2 miliardi di euro nel 2024, in massima parte aziende industriali.

Partiamo con l’attuale difficile congiuntura economica. La Germania è in crisi, il mercato europeo è stagnante in molti settori, sono aumentate le barriere commerciali Usa, entrare nei mercati asiatici è in genere difficile. Com’è la situazione tra le aziende vostre associate dell’Alto Vicentino?

«Variegata. Nella meccanica, che è il settore più rappresentato, chi lavora nell’automotive sente la crisi e diverse imprese stanno limando alcuni costi operativi per bilanciare il calo dei ricavi. Mentre chi ha diversificato oppure opera in altri settori va, in genere, meglio. Certamente si fanno sentire i dazi americani, sia direttamente sia per l’incertezza che hanno causato nei mercati, così come l’instabilità geopolitica di questo periodo».

Veniamo alle prossime elezioni: cosa può fare la politica regionale per le PMI?

«Innanzitutto, deve essere presente e ascoltare costantemente il territorio. Lo stiamo dicendo a tutti i candidati presidenti e consiglieri regionali che incontriamo; li vediamo spesso durante la campagna elettorale, poi molto meno. È invece importate mantenere un dialogo aperto e franco per trovare assieme soluzioni ai tanti problemi, rispetto a cui le aziende si stanno muovendo autonomamente».

Per esempio su cosa?

«La tutela e valorizzazione del capitale umano, partendo dalla formazione ai servizi per le famiglie al problema del caro alloggi. A Schio e Thiene ci sono oltre 6000 abitazioni sfitte, di cui almeno la metà sarebbero fruibili se i proprietari fossero disponibili a locare, mentre preferiscono non farlo perché temono il rischio morosità. Ci stiamo muovendo con tutte le associazioni di categoria e con i Comuni per capire come riuscire a rendere disponibile una parte di questi alloggi per lavoratori che si potrebbero trasferire da altre parti del Paese o anche dall’estero. Però, su una partita così complessa e di sistema, abbiamo bisogno di un supporto da parte della Regione. Occorre focalizzarsi sulla questione e mettere in fila proprietari di immobili, imprese, enti locali e Regione per trovare soluzioni, magari con fondi o formule fideiussorie bancarie a garanzia dei locatori. E bisogna snellire la burocrazia in merito».

E sulla formazione?

«La burocrazia va semplificata anche a livello scolastico. L’istruzione statale non è una competenza della Regione, ma molto si può fare in termini di moral suasion. L’altro giorno, per esempio, ho visitato un istituto che ha esigenza di rinnovare il parco macchine torni per un budget di 240mila euro, di cui la metà coperto da investimenti privati. Abbiamo una quarantina di associati che mettono a disposizione i loro dipendenti per fare formazione ai docenti e manutenzione delle macchine. Ma l’iter autorizzativo va avanti da ben tre anni, che a livello industriale è un’era! Per non parlare della prassi che le imprese devono affrontare per finalizzare le donazioni di macchinari agli istituti scolastici!».

La Regione ha avuto un ruolo nel progetto di formazione professionale Faber Lab Alto Vicentino di Schio?

«La Regione è intervenuta tramite l’ITS Academy Meccatronico Veneto. L’iniziativa parte dalla collaborazione di diverse associazioni d’imprese di categoria, Comuni, Distretto Scienza e Tecnologia, numerose aziende locali e Manpower. Il Faber Lab è una scuola-lavoro aperta anche a chi vuole cambiare lavoro e acquisire nuove competenze. A febbraio 2026 partirà il primo corso per operatori macchine CNC, che è la figura più richiesta dalle imprese del territorio. Siamo stati rapidi perché tra attori locali ci parliamo direttamente di continuo, mentre più si sale di livello istituzionale più il meccanismo purtroppo rallenta».

Infrastrutture: quali sono le priorità dopo la realizzazione della Superstrada Pedemontana?

«Nel nostro territorio sono importanti ed urgenti la bretella stradale Schio-Thiene e la modernizzazione della linea ferroviaria Schio-Vicenza per collegare meglio l’Alto Vicentino con l’alta velocità che verrà. Vorremmo anche che, dopo decenni di rimpalli, si facessero dei passi avanti concreti sul prolungamento a nord della Valdastico».

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