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Regionali in Veneto, Cunegato attacca Zaia e Stefani: “La Regione è diventata Sagralandia”

“Il Veneto merita di più. I veneti sono forti, intraprendenti, generosi: ora serve una politica che li rispetti e lavori per il loro futuro, non per il consenso del momento”.

Il candidato di Avs Carlo Cunegato ha pubblicato un post sui social in cui critica duramente la gestione della Regione Veneto, accusando la giunta di privilegiare le sagre e gli eventi popolari a scapito della cultura e dei progetti innovativi.

Nel suo intervento, Cunegato prende spunto dalla recente Fiera del Polpo di Noventa, evento che – secondo i dati riportati dalla consigliera regionale Silvia Stefani – avrebbe attirato circa 200mila visitatori. “Se ciascuno avesse speso anche solo 10 euro – scrive Cunegato – l’incasso sarebbe stato di circa 2 milioni. Perché allora la Regione ha sentito il bisogno di dare altri 10mila euro di contributo? Servivano davvero?”.

L’esponente vicentino evidenzia il forte squilibrio tra i fondi destinati alle sagre e quelli dedicati ai progetti culturali: 2,4 milioni di euro contro 620mila nel 2024. “L’anno scorso – sottolinea – diciotto progetti culturali idonei non sono stati finanziati, mentre le risorse per le sagre sono quasi raddoppiate, da 1,3 a 2,4 milioni, a un anno dalle elezioni regionali”.

Cunegato chiarisce di non essere “contro le sagre né contro i volontari che si impegnano per ricostruire un tessuto comunitario sempre più frantumato”, ma critica quella che definisce una politica del consenso facile, basata sulla presenza costante del presidente Luca Zaia e della sua erede designata Silvia Stefani negli eventi locali: “Abbiamo bisogno di persone che governino, non di influencer in campagna elettorale permanente. Zaia è assente nel 93% delle sedute del consiglio regionale”.

Secondo Cunegato, la sproporzione nella spesa regionale riflette una precisa visione politica: “La cultura costruisce percorsi di emancipazione individuale e collettiva, ci aiuta a comprendere il presente e a progettare il futuro. Il Veneto è agli ultimi posti in Italia per investimenti culturali, ma forse ai primi per numero di sagre”.

Nel suo post, il candidato lega questa critica a un giudizio più ampio sulla situazione regionale: “Mentre si privatizza la sanità, i salari perdono il 16% di potere d’acquisto e l’ambiente viene distrutto tra cementificazione e Pfas, la Regione pensa a distribuire fondi alle sagre”.

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