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Sanità. Crescono i vaccini, ma 8.500 bambini rischiano la scuola. Super lavoro delle Ulss per i recall

In Veneto sono 21mila i bambini tra gli 1 e i 6 anni che non hanno ancora cominciato il percorso per vaccinarsi e 8.500 di questi, al momento, sono a rischio esclusione dalla scuola. Sono invece 29mila quelli fino a 16 anni che risultano inadempienti per la mancanza di una o più dosi del percorso vaccinale completo e a Venezia si attendono notizie dal Ministero su come gestire i casi di ‘stallo’.

Ma i dati dell’anagrafe vaccinale della Regione, che emergono dalla nota tecnica di sintesi del Report sull’Attività Vaccinale 2017 redatto dalla Direzione Regionale Prevenzione del Veneto sono confortanti, perché la percentuale dei vaccinati si aggira intorno al 95% e grazie al lavoro di ‘recall’, ben 33.661 ragazzi tra i 3 e i 6 anni, sono stati ‘recuperati’ e vaccinati contro il morbillo (27.370 soggetti nel periodo precedente all’obbligo e altri 6.291 dall’entrata in vigore della legge 119 in avanti).

Ulss al lavoro ben oltre la routine, perché in caso di non-vaccinazione, il protocollo prevede di fissare un colloquio con i genitori del bambino a cui sarebbe destinato il vaccino e una continua attività di reinvito ai genitori dei minori non in regola per un colloquio informativo e per fissare l’appuntamento per eseguire le vaccinazioni, prima che venga attribuita la sanzione.

Secondo Regione Veneto comunque, la epidemie sono scongiurate, grazie alle coperture raggiunte che garantiscono una soglia di sicurezza rispetto alla possibile insorgenza di focolai epidemici.

“I tecnici regionali hanno valutato che l’effetto obbligo può essere tradotto come un recupero di una piccola fetta di popolazione per le coorti più vecchie (i ragazzi più grandi) e con un’accelerata decisionale per il gruppo di ritardatari o dubbiosi delle coorti più giovani”, spiegano dal comparto Sanità della Regione Veneto.

Nel 2017 l’adesione ai vaccini in Veneto nella fascia d’età tra 2 e 16 anni  è continuata a crescere, sia prima che dopo l’obbligo disposto Vaccinidalla legge 119/2017.

In generale, a prescindere dall’entrata in vigore dell’obbligo circa a metà anno, i bambini e ragazzi tra 2 e 16 anni (circa 680.000 soggetti) hanno raggiunto il 95,5% di copertura per 3 dosi di poliomielite (rappresentativi anche per i vaccini per polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo) e il 94,7% di copertura per una dose di morbillo (rappresentativa anche per la parotite e la rosolia). La crescita vaccinale è significativa: dopo la crisi, peraltro nazionale, di adesione del 2013 (87,1% per il morbillo e 91,3% della polio), e alla luce dei rilevamenti del 2015, che segnalavano 91,5% per il morbillo e 92,6% per la polio.

Per quanto riguarda l’analisi relativa alle vaccinazioni obbligatorie perviste dalla legge 119/2017, data la complessità dell’argomento, nel loro lavoro i tecnici della Regione hanno deciso di utilizzare la prima dose per il morbillo come esempio dell’attività svolta e come parametro dell’evoluzione delle coperture, perché il morbillo è sempre stato un vaccino raccomandato ma non obbligatorio, con un’insorgenza di casi statisticamente significativa e con alta infettività.

Complessivamente, in Veneto, per la prima dose di morbillo, e per i ragazzi tra 3 e 16 anni, sono stati recuperati 27.370 soggetti nel periodo precedente all’obbligo e altri 6.291 dall’entrata in vigore della legge 119 in avanti. I tecnici regionali hanno perciò valutato che l’”effetto obbligo” può essere tradotto come un recupero di una piccola fetta di popolazione per le coorti più vecchie (i ragazzi più grandi) e con un’accelerata decisionale per il gruppo di ritardatari o dubbiosi delle coorti più giovani.

Si nota infatti una differenza di comportamento tra le coorti dei ragazzi più grandi (approssimativamente 2001-2010) dove il maggior numero di recuperi è avvenuta precedentemente all’entrata in vigore della legge sull’obbligo vaccinale del 2017. Per i bambini (3-6 anni) invece, la quota di soggetti recuperati dopo il 7 giugno aumenta. Si può dedurre che un processo di recupero, legato all’attività di invito e informazione svolto da Regione e SISP Aziendali, sia costantemente presente e che le coperture vaccinali per ogni coorte crescano “in maniera costante” anche successivamente ai 24 mesi (nel “Report sull’Attività Vaccinale dell’Anno 2016” della Regione Veneto veniva analizzata la forte crescita sino ai 48 mesi e una costante, seppur ridotta crescita, anche nei periodi successivi).

VaccinoL’adempimento alla Legge 119 ha comportato a livello delle Aziende Ulss, oltre all’attività routinaria di offerta attiva delle vaccinazioni previste da calendario regionale, la continua attività di reinvito ai genitori dei minori non in regola per un colloquio informativo e per fissare l’appuntamento per eseguire le vaccinazioni. Il protocollo operativo messo in atto in ottemperanza alla legge nazionale, prevede che ai genitori che non si presentino o che erano già stati invitati in precedenza secondo le modalità previste dalla procedura per la gestione della mancata adesione alle vaccinazioni (DGRV 1935/2016) venga inviata una lettera raccomandata per un ulteriore colloquio e per la contestuale vaccinazione, specificando che in caso di rifiuto saranno avviate le procedure per comminare la sanzione amministrativa-pecuniaria.

I tecnici regionali, infine, fanno notare che si è ancora in attesa di determinazioni esaustive da parte del Ministero sul fatto se debbano essere sanzionati pecuniariamente, o no, i 29.000 ragazzi veneti che hanno iniziato il percorso vaccinale, ma risultano inadempienti per mancanza di una o più dosi rispetto al completamento del processo di vaccinazione.

A.B.

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