“Dispiaciuti sì. Sconfitti no, anzi”. Perchè “il rammarico ” per la bocciatura dell’emendamento della Lega che sdoganava il terzo mandato (e quindi anche la chanche del governatore del Veneto Luca Zaia di ricandidarsi) ” si trasformerà in grinta. La capacità amministrativa dei nostri dirigenti, la voglia dei nostri giovani, l’entusiasmo dei nostri amministratori: combatteremo ancora e come sempre con la bandiera di San Marco, la linea del Piave non la abbandoneremo mai”. Così Alberto Villanova, presidente di Lega -Liga veneta in Regione, reagisce alla notizia dello stop romano. “Avevamo accolto con ottimismo la riapertura del dialogo su un tema che, come tutti i sondaggi dimostrano, è il sentire comune di chi è il detentore del potere democratico, cioè il popolo. La Lega, però, nei momenti più difficili, ha la capacità di unirsi. Il segretario Alberto Stefani ha ricompattato il movimento”, osserva Villanova. Avete perso, gli dice però il Pd: “La bocciatura dell’emendamento presentato dalla Lega in commissione Affari Costituzionali del Senato per l’introduzione del terzo mandato è di quelle sonore. Una debacle con pochi precedenti, che isola il partito di Salvini e manda definitivamente in soffitta i sogni di Zaia. È stato insomma lo stop all’indecente ostinazione leghista”, festeggia la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani.
Il voto che affossa il terzo mandato, inoltre, “allarga anche la frattura all’interno del centrodestra, diviso tra ricerca di potere e lotte per la sopravvivenza. E, a cascata, diventa evidente l’inaffidabilità della compagine, tanto in chiave di governo nazionale quanto nella prospettiva delle prossime elezioni regionali in Veneto. Con una squadra allo sbando di questo tipo è impossibile garantire ai cittadini una gestione all’altezza delle tante emergenze lasciate in eredità da Zaia”, afferma Camani. Oggi si “mette finalmente termine a un teatrino inguardabile che ha occupato per mesi l’agenda politica della maggioranza in Veneto”, aggiunge la consigliera regionale del movimento civico il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel. “Anche dopo la sentenza della Consulta hanno voluto forzare con un emendamento dell’ultimo minuto, ma la verità è che nemmeno Salvini (e i colonnelli lombardi) voleva accontentare Zaia, ma d’altronde è risaputo che nella Lega i veneti non contano niente e sono privi di autonomia, mentre tutto si decide sulle loro teste tra Milano e Roma. Ora si sancisce definitivamente la fine di un’era che si chiude con una divisione tra le forze politiche della maggioranza mai vista”. Ora, dunque, “si convochino subito le elezioni regionali. Il centrosinistra è pronto: abbiamo un programma costruito dal basso, con incontri, ascolto e partecipazione reale ed è del programma che vogliamo discutere, non delle poltrone che occuperà chi ora è a palazzo Balbi”, scalpita Ostanel.
Terzo mandato. GIacomin (PD): «Ora si volti pagina, priorità ai veneti»
«Finalmente cala il sipario su una vicenda surreale. Da mesi sosteniamo con chiarezza che la legge non consente un terzo mandato. Il tentativo di forzarla è stato uno spettacolo poco edificante, una perdita di tempo e credibilità. Ora si volti pagina». Così il segretario provinciale del Partito Democratico, Davide Giacomin, commenta lo stop definitivo in commissione all’emendamento leghista sul terzo mandato.
«Zaia ha già governato per quindici anni. È legittimo – e sano – che dopo tanto tempo si apra una nuova fase per il Veneto. I cittadini meritano una guida che guardi al futuro, non una politica che si attacca al potere ad ogni costo» prosegue Giacomin. «Mentre il centrodestra si divideva, visti i voti contrari di Forza Italia e l’astensione di FdI, dietro a una battaglia personale, i problemi reali – dal caro vita alla sanità pubblica, dal lavoro ai servizi territoriali – restavano senza risposte».
«Il Partito Democratico sta lavorando per costruire un’alternativa concreta, fondata su partecipazione, competenza e visione. A chi ha cercato di cambiare le regole del gioco in corsa per convenienza personale, ricordiamo che il tempo della propaganda è finito. Serve responsabilità. Perché il Veneto – conclude Giacomin – ha bisogno di energia nuova, non di un eterno presente».
“Udc:”Basta prove di forza individuali”
“Abbiamo voltato pagina. Il dibattito sul terzo mandato appartiene ormai al passato. Ora tocca a noi scrivere il futuro del Veneto. I cittadini ci chiedono di essere all’altezza, non di dividerci su regole e ruoli, ma di costruire risposte su lavoro, sanità e sicurezza: le vere priorità delle famiglie e delle imprese. L’UDC è pronta a fare la sua parte, con spirito costruttivo e radicamento nei territori. Come Centrodestra, è il momento della responsabilità: serve un passo avanti collettivo, non prove di forza individuali. Bisogna scegliere presto un candidato presidente e aprire un confronto sui contenuti. Perché non si vince con i tatticismi, ma con una visione chiara e condivisa. La politica non può restare ferma ai giochi interni: è il tempo dell’umiltà e della concretezza. La sfida non è tra nomi, ma tra chi sa ascoltare i veneti e chi resta prigioniero delle dinamiche di palazzo. Noi scegliamo i veneti”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli.