I maiali soffrono il caldo a causa della loro incapacità di sudare e disperdere efficacemente il calore corporeo, specialmente in ambienti con alte temperature e umidità. Questo stress da caldo può portare a una serie di problemi, tra cui riduzione dell’appetito, crescita rallentata, calo della produzione di latte nelle scrofe e, in casi estremi, mortalità.
Stress da caldo anche per tutti gli animali, nelle case e nelle fattorie, dove le vacche con le alte temperature stanno producendo fino al 15 per cento circa di latte in meno. È l’allarme lanciato da Coldiretti Vicenza, a seguito di un mese di giugno che ha segnato temperature tra le più elevate degli ultimi decenni.
“Il caldo è un grande nemico dei nostri animali – spiega il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo – e le conseguenze non sono soltanto nell’immediato, ma si ripercuotono sulla produzione e sul benessere fino a parecchie settimane dopo. Basti pensare che per le vacche il clima ideale è fra 22 e 24 gradi, oltre i quali gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte”.
In soccorso nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa, con gli abbeveratoi che lavorano a pieno ritmo, perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno, contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge, dunque, anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.
“Il nostro ruolo di custodi della terra e degli animali – prosegue il presidente Guderzo – ci porta a prenderci cura con dedizione agli animali, che per noi non sono soltanto animali da reddito, ma veri e propri partner dell’azienda. Il loro quotidiano lavoro è duro, per questo il benessere animale negli anni è diventato sempre più una priorità, fino ad aver raggiunto, oggi, ottimi livelli. Doccette, ventilatori e massaggiatori, infatti, rappresentano degli ausili indispensabili nelle stalle moderne per rendere più adeguate le condizioni di vita degli animali stessi”.
A soffrire, racconta Coldiretti, sono anche i maiali, che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e sistemi di raffreddamento misti con acqua e aria che lavorano a pieno regime, mentre le api considerate un indicatore dello stato di salute della natura per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline. A rischio è così anche la produzione di miele. Difficoltà si registrano anche nei pollai, dove si sta registrando un calo dal 5 al 10 per cento nella deposizione delle uova.
“Una situazione di difficoltà – conclude il presidente Guderzo – frutto dei cambiamenti climatici da anni in atto e che auspichiamo possa presto attenuarsi, pur essendo consapevoli che siamo soltanto all’inizio della stagione estiva. Da tempo assistiamo a ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi, anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, con pesanti effetti sull’agricoltura”.