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Ulss7. La chirurgia resta a Bassano a Thiene la Prevenzione: “Stop agli sprechi”

Cade nel vuoto la richiesta della Lega di Schio, supportata dal sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, che si era rivolta alla direzione generale della Ulss7 Pedemontana con la proposta di spostare la chirurgia di Bassano a Santorso per evitare di dover trasferire gli uffici amministrativi a Marostica. Bassano avrà le sue sale operatorie in più, come era facile immaginare, a Thiene arriverà il Dipartimento di prevenzione, mentre a Marostica si uniranno tutti gli uffici amministrativi.

Ormai la decisione è presa, se ne facciano una ragione i sindaci del Distretto 2 Alto Vicentino, che hanno tempi troppo lunghi rispetto alle esigenze manageriali di un’azienda. Se ne facciano una ragione anche i rappresentanti locali del Carroccio, che da tempo non vengono presi in considerazione rispetto ai colleghi di altri territori.

La Ulss7 Pedemontana, con il suo direttore generale Carlo Bramezza, ha deciso “in un’ottica di stop agli sprechi che i cittadini non ci consentono più”.

Sviluppare la medicina territoriale, recuperando gli ex ospedali di Thiene e Schio e sistemando la “disastrosa situazione di Bassano” è uno degli obiettivi primari della direzione, che annuncia l’ampliamento della chirurgia a Bassano, mettendo uno stop alle richieste recenti di Lega Schio e Thiene.

“Potremmo creare fino a 4 sale operatorie in più – ha sottolineato Carlo Bramezza, direttore generale della Ulss7 Pedemontana, evidentemente convinto dell’idea e non intenzionato a discuterne ulteriormente con i sindaci della conferenza del distretto 2 Alto Vicentino – Voglio ricordare che ogni sala operatoria può ospitare in media 700 interventi l’anno: potenzialmente significherebbe 2.800 operazioni in più ogni anno, con una riduzione importante dei tempi di attesa e altrettanti pazienti operati prima. Si capisce facilmente che questo progetto è assolutamente nell’interesse dei cittadini”.

Sempre secondo Bramezza, il trasferimento degli uffici amministrativi in un polo centrale e unico sarebbe vantaggioso per l’azienda sanitaria.

“In relazione all’ipotesi di accorpamento degli uffici amministrativi nella sede di Marostica, il direttore generale dell’Ulss7 Pedemontana Carlo Bramezza conferma le ragioni già espresse alla base del trasferimento: “Il progetto risponde a due ordini di ragioni: la prima è consentire la creazione di nuove sale operatorie all’ospedale di Bassano, dove abbiamo eccellenti specialisti e dotazioni all’avanguardia, ma spazi non più sufficienti per rispondere a volumi di attività che sono cresciuti nel corso degli anni. Così come è nell’interesse di tutta la comunità poter disporre di un Dipartimento di Prevenzione meglio organizzato. Ora è sacrificato in spazi ridotti e dispersivi, eppure questo Dipartimento svolge un’attività estremamente importante e articolata su tanti fronti: dall’organizzazione delle campagne di vaccinazione all’organizzazione degli screening oncologici, dalla sorveglianza epidemiologica ai vari programmi di prevenzione, senza dimenticare naturalmente lo Spisal, i controlli sulle attività di vendita e somministrazione di prodotti alimentari, oltre all’enorme lavoro che si sta facendo in questa fase per la gestione della pandemia e della campagna di vaccinazione anti-Covid”.

Secondo il dg, vi è poi la necessità di rivedere tutta l’organizzazione e logistica della medicina del territorio, per la necessaria evoluzione che questa avrà nei prossimi anni. “Penso quindi alle pessime condizioni dell’attuale Distretto di Bassano e a come recuperare al meglio le ex sedi ospedaliere di Schio, Thiene e Marostica, sempre in un’ottica di implementazione dei servizi socio-sanitari per i cittadini – ha continuato Bramezza – Infine, anche per quanto concerne il lavoro degli uffici amministrativi, il fatto che essi siano divisi a metà su sedi diverse e lontane comporta inevitabili inefficienze, dispersioni di tempo e sprechi che non ci possiamo più permettere”.

Bramezza non nega la disponibilità ai sindaci del distretto di discutere soluzioni o valutare proposte, ma lascia intendere che i tempi devono essere rapidi e le decisioni immediate: “Consigli, ipotesi di soluzioni di questi problemi ben vengano dai sindaci: mi auguro però che non si apra l’ennesimo dibattito che non porta a nessuna soluzione ma solo a non decidere mai nulla. I cittadini della nostra azienda non ce lo permetterebbero più”.

A.B.

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