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Ulss7. Undici focolai nelle Rsa, Zaia lancia sos agli infermieri

Sono undici i focolai nelle case di riposo della Ulss 7 Pedemontana: 209 ospiti e 42 operatori sono positivi al covid-19.

Un numero che desta allarme e che viene reso noto attraverso il consueto bollettino diramato quotidianamente dall’azienda sanitaria guidata dal commissario Bortolo Simoni lo stesso giorno in cui il presidente Luca Zaia chiede aiuto a infermieri e operatori socio sanitari.

“Vi preghiamo di poter prestare servizio extra orario di lavoro nelle case di riposo. E’ volontariato ma sarà retribuito 35 euro all’ora. Faccio appello a tutto il nostro personale infermieristico, perché svolga anche un’ora nelle Rsa, che sono al collasso. C’è chi parla di Natale, dei doni da mettere sotto l’albero e del cenone – ha detto Zaia con tono austero – Nelle case di riposo abbiamo anziani isolati, che non vedono più i parenti da mesi”.

Zaia, nel giornaliero appuntamento con la stampa da Marghera, ha affrontato diversi punti, che sono materia di dpcm, ma ha messo a fuoco anche la situazione in Veneto, dove il contagio ‘aumenta’ con la gestione sanitaria che potrebbe restare in fascia gialla, ma è innegabile sia in affanno.

L’appello ai veneti

“Il coronavirus c’è, i numeri crescono anche se poco ogni giorno. Non vi stiamo sottoponendo a grandi stravolgimenti, tranne il coprifuoco serale e la limitazione a bar e ristoranti fino alle 18 – ha continuato Zaia – Il contagio c’è perché ci sono ancora troppi assembramenti, non facciamo attenzione al distanziamento sociale e non stiamo attenti alle misure di tutela personale. Non possiamo gestire la comunità a colpi di ordinanze e restrizioni, mi rifiuto di andare oltre questo limite”.

Zaia ha inoltre ripetuto le modalità di comportamento da adottare nel caso si presentassero i sintomi di sospetto covid: “Non ingolfate li pronto soccorso del vostro ospedale, ma rivolgetevi al medico di base”.

La polemica sulle terapie intensive

Nei giorni scorsi l’opposizione che siede in consiglio regionale, aveva chiesto al governatore del veneto di fare chiarezza e di illustrare i numeri delle terapie intensive del Veneto, dopo l’accusa del presidente dei Rianimatori che aveva dichiarato che erano stati dati numeri gonfiati. “Siamo partiti con 494 posti letto, quindi li abbiamo portati a 825, per passare a 877 dal 21 febbraio – ha concluso Zaia – Abbiamo raggiunto quota 1.000 e ne abbiamo 123 in più rispetto alla legge. Non si tratta di terapie intensive fantasma”.

di Redazione Altovicentinonline

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