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Una mamma caregiver spiega perchè “Un figlio non è sempre un dono”. Video

“Sin dalle prime settimane dalla mia nomina ho ricevuto numerose richieste sulla necessità di lavorare sulla figura del caregiver affinchè venga riconosciuta un’adeguata dignità.

Lo ha detto il ministro vicentino alla Disabilità Erika Stefani, durante un’audizione in commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

Erika Stefani, da quando è stata nominata ministro all’interno del governo di Mario Draghi, è stata al centro di polemiche perché, secondo qualcuno, la disabilità dovrebbe essere presente all’interno di tutti i temi che riguardano la vita dei cittadini e non ‘isolato’ in un ministero a parte. Erika Stefani, durante un’intervista alla Rai, con garbo ha spiegato che concorda con questa critica ma è andata più a fondo, scavalcando il poltically correct e tirando in ballo la sua professione di avvocato.

Il ministro di Trissino ha detto che è vero che il mondo della disabilità dovrebbe essere parte naturale nel quotidiano, ma ha anche ammesso che la situazione reale è ben diversa e che nella quotidianità i disabili non vengono rispettato nell’applicazione della legge. Significa: la legge per tutelare i disabili esiste, ma chi la deve attuare non sempre la ricorda, per questo è necessario che ci sia un “controllore” che vigili perché le norme vengano rispettate.

Ha anche aggiunto che “occorre un percorso affinchè la disabilità diventi concretamente attenzione di ogni amministratore e che non ci sia più l’esigenza di controllare.

Tornando al discorso dei caregiver, Erika Stefani ha avviato un dialogo con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con i rispettivi uffici tecnici, per procedere allo studio per poter reperire risorse economico-finanziarie al fine di destinarle a chi si prende cura dei disabili, sacrificando l’intera giornata.

Stefani ha ricordato che in sede di replica in Senato ha espresso la volontà di instaurare un confronto permanente sul tema coinvolgendo anche le forze di opposizione.

“E’ necessario che al riconoscimento seguano tutta una serie di azioni concrete che – ha sottolineato – considerino l’esigenza della persona che, in varie fasi della propria vita personale e professionale, si dedica all’accudimento di un familiare o un conoscente in condizione di disabilità”.

A tal proposito bisogna tutelare la figura nei vari contesti sociali in cui si interfaccia, affrontandone le volubili esigenze.

In parole povere, il ministro vuole che se uno studente si ritrova a dover accudire un familiare che ha bisogno delle sue cure, non debba essere costretto ad abbandonare l’università. Stesso discorso per un genitore, che mette alla luce un figlio disabile e che, secondo Stefani, non può essere ‘bastonato’ una seconda volta dalla vita dovendo rinunciare al lavoro, ai contributi e quindi ad una pensione dignitosa.

Non tutti conoscono il ruolo del caregiver, spesso genitori e fratelli che vengono messi nella condizione sine qua non di doversi dedicare 24 ore al giorno al proprio congiunto. Spesso la disabilità viene descritta come un ‘dono’, come qualcosa mandata dal cielo per essere messi alla prova.

Una mamma caregiver ha voluto spezzare la narrazione della disabilità che spesso viene percepita dall’opinione pubblica quasi in maniera ‘romantica’.

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