Urge la Valdastico Nord per far continuare a crescere il Veneto. Ma non solo. Per Confindustria Veneto nell’appello mette anche la concessione dell’A22. Un’analisi di fine bilancio del presidente Raffaele Boscaini che suona da avvertimento alla politica regionale perché ” senza opere strategiche completate, senza collegamenti certi e tempi definiti, il Veneto rischia di restare fermo mentre l’Europa corre”.
La priorità resta il completamento dell’A31. Non solo un’autostrada per la guida degli industriali veneti, ma una leva decisiva di sviluppo. “Il prolungamento della Valdastico Nord è indispensabile”, afferma Boscaini al quotidiano Nordest.it, come anche la quarta corsia in A4 e la nuova Romea commerciale.
“Sulle infrastrutture non possiamo più attendere-continua Boscaini-Chiudiamo il 2025 con la necessità di un bilancio sincero della nostra economia regionale per affrontare con realismo le sfide del 2026». I dati parlano di “un Veneto che resiste, ma è stanco”. Il Pil cresce dell’1%, meglio della media nazionale, ma lontano dai ritmi del passato. L’export segna una battuta d’arresto: –0,6% dall’inizio dell’anno, mentre il resto del Paese corre a +3,6%. La manifattura, spina dorsale del Veneto, arretra dello 0,8% nei primi nove mesi.
Dati sui quali il presidente di Confindustria Veneto guarda con preoccupazione: “il declino non fa rumore, ma quando arriva è difficile da invertire”. Da qui la richiesta di un cambio di passo deciso. Le recenti elezioni regionali, sottolinea, “non sono state una scadenza ordinaria, ma un passaggio politico cruciale”. Ora che la giunta è insediata e il consiglio regionale è pienamente operativo, Boscaini avverte: “non basta più amministrare: serve governare, con una visione chiara”.
Ma i tempi restano lunghi. Soprattutto per l’A31 Nord, che da decenni aspetta di vedere completato l’ultimo, decisivo tratto. Il neo eletto Stefani ha già incontrato il presidente trentino Maurizio Fugatti: un primo faccia a faccia che, però, ha prodotto soprattutto un’agenda. Nei primi mesi del 2026 sono previsti nuovi tavoli di confronto, tutti finalizzati a individuare un tracciato condivisibile dai due “vicini di casa”, dando per acquisito un punto fermo: la Valdastico Nord deve arrivare a Trento. Prima di parlare di tagli del nastro, e ancor più prima di vedere cantieri realmente avviati, servirà ancora tempo. E non poco.
di Redazione AltovicentinOnline