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Villaverla. L’ira di Gonzo: “Nomadi con il reddito di cittadinanza”

Dopo il caso Posina è il reddito di cittadinanza elargito a Villaverla a finire sotto la lente di ingrandimento.

A portare alla ribalta quello che sembra un paradosso, ma che per la legge italiana è un diritto autentico, è il reddito di cittadinanza che ogni mese percepisce una famiglia nomade, che staziona a Villaverla da anni e che ha avuto gli onori della cronaca diverse volte.

Dopo Andrea Cecchellero, sindaco della valle ai confini con il Trentino, è la volta di Ruggero Gonzo, inviperito, ai microfoni di Tva, che non le manda a dire.

“Non ce l’ho con i nomadi – premette il primo cittadino – ma mi sembra assurdo che queste persone, che vivono di espedienti, che non rispettano le regole e che tante volte ho ripreso invitandoli a seguire le norme della civile convivenza, percepiscano un contributo dello stato. E’ paradossale se si pensa ai nostri anziani, che devono vivere con una pensione di 600 euro mensili dopo aver faticato una vita. Stiamo vivendo un gran brutto momento”.

Non è la prima volta che il sindaco dell’Alto Vicentino, conosciuto per quel rigore a volte eccessivo, punta l’indice contro i nomadi che vivono nel territorio da lui amministrato. Due anni fa denunciò quello che definì un altro paradosso: multe pagate dalla Caritas per quel non rispettare le regole, di cui negli anni si è detto stufo. Stavolta la rabbia ha raggiunto il livello di guardia con il reddito di cittadinanza pagato con le tasse dei contribuenti italiani a chi, a detta del sindaco di Ruggero Gonzo, non solo non lavora, ma non ne ha nemmeno voglia.

di Redazione Altovicentinonline

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