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Schio. A Palazzo Fogazzaro va in scena Dante fra medioevo e videoproiezioni

  Venerdì 18 luglio, nei sotterranei del Palazzo Fogazzaro di Schio, via Pasini 44, debutta in prima nazionale lo spettacolo “Ed ella a me” Lectura Dantis, variazioni infernali per voci, video ed elettronica, liberamente ispirato a tre Canti dell’Inferno di Dante. 

  A presentare questo nuovo adattamento delle cantiche dantesche sarà la compagnia teatrale di Vicenza UBIKteatro, fondata nel 2007, diretta per l’occasione da Walter Valeri, già collaboratore di Dario Fo’ e Franca Rame, da anni docente al conservatorio di Boston e MIT, con Francesca  Sarah Toich, Lele Piovene, Dragana Milosevic, suono e luci Andrea Santini e Andrea Fincato, assistente alla regia Riccardo Pianalto.  L’evento, prodotto dal Comune di Schio, Assessorato alla Cultura e da ADA Lab di Vicenza è il risultato di anni di ricerca e sperimentazione incentrata sulla Lectura Dantis, forte della voce  straordinaria di Francesca Sarah Toich, apprezzata interprete della Divina Commedia in Italia e  
in Europa, accompagnata dal sicuro talento attorale di Lele Piovene.
  Il tema centrale di questa nuova performance multimediale, con la presenza delle maschere storiche della Commedia dell’Arte dei Sartori, è l’abuso e dismisura inflitta al corpo umano per eccesso di cibo, metamorfosi virtuale delle sua funzione naturale e del sembiante per ragioni  
politiche o militari.
  Si rievocano così, ancora una volta, alcuni dei personaggi più famosi ed emblematici creati da Dante nel corso del suo viaggio all’inferno: il debordante Ciacco, il suicida Pier delle Vigne,  l’antropofago conte Ugulino.
  Combinando mezzi espressivi tradizionali con musiche elettroniche e proiezioni digitali, in “Ed ella a me…” si interpreta con moderna sensibilità la straordinaria caratteristica drammatica del  poema dantesco, arricchita da suggestioni visive ed echi multimediali.
  Con sicuro disappunto degli accademici e gioia dei giovani cibernauti, un’altra novità di questa  produzione consiste nel fatto che sarà Beatrice, in carne ed ossa, a scendere dal Paradiso in  forma di bianca rosa fra i dannati e non Dante; capovolgendo così lo stereotipo maschile che voleva nella musa ispiratrice una creatura puramente metafisica.

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