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Schio. In migliaia per Pulsart. I vincitori

Apertura con il botto per il festival PULSART. L’inaugurazione che ha visto protagoniste alcune delle splendide locations di Schio, Palazzo Fogazzaro, Lanificio Conte e Piazza Falcone Borsellino, sono state invase da migliaia di avventori che non si sono fatti scoraggiare nemmeno dal tempo incerto.
Exhibitions, Performances, Writer Area e una proposta musicale che hanno animato il centro storico fin dal primo pomeriggio.

Quando in consolle sono poi saliti i djs Qualers, Maick, LazyAnts e lo special guest Munchi from Amsterdam, l’atmosfera di Piazza Falcone Borsellino non faceva invidia ai migliori festival musicali europei, complice anche un allestimento d’impatto animato dai vjs che si sono alternati durante la serata.
Lo stop della musica alle 00.30 non è però stato definitivo, le note sono passate dall’impianto alle cuffi delle centinaia di persone che hanno partecipato al PRIMO SILENT RAVE IN PROVINCIA. Il live set di Dj Maick ha così raggiunto, grazie alla wifi libera messa a disposizione dal Comune di Schio, tutti coloro che non erano ancora sazi di suoni ma senza impatto sul centro storico.

Proclamato anche il vincitore del contest ‘Inside Me’. Il podio è stato conquistato da un giovane artista, Francesco Burlando con l’opera AUDIO VISUAL LANDSCAPE.
Un progetto realizzato la scorsa settimana poiché l’artista faceva parte del gruppo che ha partecipato a PULSARTLab – Artisti in residenza.
L’opera presentata a Pulsart è “una live performance audio video realizzata nei cinque giorni di permanenza a Schio. Una audio/video proiezione che racconti la storia di schio, l’industrializzazione e la natura che la circonda”.

La giuria lo ha premiato ” per la capacità progettuale dell’opera, realizzata nei soli 5 giorni di residenza, la quale è arricchita da una grande sensibilità e capacità nel cogliere lo spirito del luogo, che l’artista ha studiato, scomposto, riletto e interpretato in immagini che danno vita ad un poetico viaggio in una Schio vista quasi dal basso, come attraverso una web cam itinerante tra le pieghe di una città e delle sue memorie. OUTSIDE ME, quindi, diventa INSIDE ME (tema del concorso), digerito e interiorizzato attraverso il mezzo tecnologico.”

Francesco Burlando nasce a Dolo nel 1986. Consegue la laurea in arti visive e dello spettacolo nel 2010 presso l’Università IUAV di Venezia.
Dal 2006 partecipa a corsi di fotografia analogica trovando una vera passione per il mezzo fotografico.
Da sempre appassionato di artisti come Man Ray, Hans Richter, Marcel Duchamp, Walter Ruttman, aiuta il suo percorso di studi che emerge nell’interesse per tutto quel mondo che comprende il video, la fotografia e il cinema classico dagli albori alle ultime tecnologie di post produzione.

Francesco Burlando fa parte del progetto ‘Banchina Molini 14′
Banchina Molini, zona considerata fino a ieri abbandonata e in degrado, dove nuovi intraprendenti artisti, con le loro idee ed i loro progetti, stanno attuando un processo di riqualificazione di quest’area industriale. L’interesse è di far collaborare artisti di età e passioni differenti, accomunati da una condivisa esigenza per il “fare”. Così facendo si sono create forti sinergie, stimoli creativi e dibattiti, elementi utili ad un confronto artistico culturale.

Segnalazioni della giuria vanno a (in ordine alfabetico):

LISA CASTELLANI opera “HOME STARS”
grande raffinatezza e grande ricerca nell’opera di Lisa, che riesce a fissare nella ceramica l’essenza dell’antica tradizione del ricamo.
Un’alchimia moderna che trasforma i ricami in poetiche e fragili stelle.

MANUEL MENEGHIN opera “HOME URBAN HYSTERICAL”
il suo progetto di case isteriche è acuto, dissacrante, scanzonato. Il mito della casa di proprietà, trasfigurato nella mistificazione delle nostre paure, ansie, ossessioni.

MATTEO TENARDI opera “STUDIO PER HOME – spostare al limite la linea dell’orizzonte”
i suoi personaggi sono sempre costretti, claustrofobici, intrappolati in feritoie da cui stentano a liberarsi. La forza dell’artista è quella di liberarli attraverso la pittura ed un uso sapiente della luce, solo per quell’istante preciso in cui sono a metà tra il loro e il nostro mondo.

UFO CINQUE opera “ALBERO ROSSO”
un’opera scenografica e imponente nella sua fragilità . La carta intagliata ad arte, come una fiaba moderna, avvolge e si svolge nello spazio, svela e nasconde in giochi di luci ed ombre, immagini tipiche dello street style e personaggi fatati.

di Redazione Thiene on line

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