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Zanè. Andrea Simonato, dalla finanza alle bistecche

Dalla giacca e la cravatta del mondo finanziario al grembiule da indossare dietro a un bancone. Dalle provvigioni alla carne da servire in mille modi. Si può cambiare vita e strada a 30 anni, basta trovare quella giusta e, soprattutto, quella che ti piace. In queste poche righe c’è la storia di Andrea Simonato, 33enne titolare del ristorante Bronxe di Zanè. Lo slogan? “Yes, we grill!” e questo fa già capire cosa si può mangiare in questo locale: carne. Barbecue, a essere precisi, perché qui ci sono vari tagli di carne ma pure altre proposte d’ingredienti nostrani, puntando sulla loro stagionalità. Non ci sono primi piatti: dall’antipasto si passa subito al barbecue. «Ho studiato Pubbliche relazioni, imprese e marketing allo Iulm di Milano» racconta di sé Andrea Simonato «per ripercorrere le orme di mio padre nell’ambito economico-finanziario. Nel frattempo, ho fatto consulenze finanziarie e assicurative, infine sono stato per un breve periodo in banca. Poi mi sono accorto che quella non era la mia strada». Così, prima della pandemia, è arrivata la svolta per Simonato, che ha deciso di appendere la giacca “finanziaria” ed è arrivato l’incontro con Dylan De Rosso, suo futuro socio. «Nel 2019, ho frequentato l’Università del gusto di Creazzo per poter essere qualificato» prosegue «perché la cucina mi ha sempre affascinato, vendo qualcosa fatto da me. Ho iniziato a fare gavetta e a Villa Bassi di Zugliano ho conosciuto Dylan, ora 29enne. Lui arriva dalla scuola alberghiera, aveva già diverse esperienze di cucina alle spalle. In noi nasce l’idea di creare un nostro progetto, unendo le idee: io volevo un locale un po’ alla moda, lui puntava sulla carne alla brace. Ed eccoci qui». Il sogno dei due si concretizza il 9 agosto 2021, con l’apertura delle Bronxe: dopo aver restaurato un vecchio ristorante, si può trovare una sessantina di coperti, suddivisi tra 45 all’interno e il restanti 15 all’esterno. Con Andrea e Dylan, ci sono pure Eddie Dalla Libera in sala e lo chef Pierluigi Ruaro in cucina. È aperto a pranzo e cena. Il target dei clienti è vario: si va dai gruppi di amici alle famiglie, dai giovani alle coppie ma anche imprenditori. Tutti rigorosamente amanti della carne. «Ne abbiamo di diversi tipi» prosegue Andrea Simonato «selezionando le lombate migliori: al momento abbiamo la Chianina, la Rubia Gallega proveniente da Madrid, l’irlandese Red Hareford. Ma abbiamo anche carni scozzesi, Black Angus e la giapponese Wagyu A5 (possiede le caratteristiche migliori di marezzatura, colore, consistenza e grasso ndr). Ma il piatto della casa sono le Ribs; ci vogliono tre giorni per preparare le costolette di maiale, tra marinatura, affumicatura e cottura lenta a bassa temperatura». Anche l’accompagnamento vuole la sua parte e per i clienti c’è una selezione di una cinquantina di etichette. I dolci sono di produzione propria, eccetto i sorbetti. A quasi un anno dall’inizio di quest’avventura, Simonato si guarda le spalle per vedere quanta strada ha fatto e scruta il futuro. «Questo è il mio lavoro» spiega ancora il giovane «c’è la passione di far felici i clienti. Ci ispiriamo a un noto locale a tre stelle australiano, dove si realizza tutto a barbecue. Il futuro? Certamente continueremo a non proporre i primi piatti».

Alessandro Ragazzo

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