Ci sono libri che si leggono e libri che si attraversano. Come neve di Luisa Leoni appartiene a questi ultimi: un romanzo che non ha bisogno di alzare la voce per farsi sentire, perché parla con la lentezza delle cose vere, quelle che sedimentano nel tempo. Luisa Leoni, classe 1958, residente a Breganze, insegnante in pensione, parte da qualche spunto della sua storia, ma presto se ne distacca: ciò che racconta non è la sua vita, bensì quella di Elena, una giovane donna che, dopo la perdita della madre, si ritrova a fare i conti con ciò che ha lasciato in sospeso. La casa che compare in copertina — la stessa in cui l’autrice è nata, acquistata dal bisnonno e ancora oggi visibile sulla collina che guarda la piazza — diventa fin da subito una presenza. Non un semplice edificio, ma un punto di origine e di ritorno, un luogo che custodisce affetti, ferite, domande irrisolte. Il romanzo si apre proprio da qui: dal coraggio, o forse dalla necessità, di tornare nei luoghi dell’infanzia per capire da dove ricominciare. Elena deve misurarsi con il dolore per la morte della madre, con un padre difficile da leggere e con i silenzi del fratello, che spesso parlano più delle parole. È un viaggio che la porta lontano, ma soprattutto la conduce dentro di sé. Le “tappe” di questo percorso sono reali e simboliche insieme. Venezia, città dai mille riflessi, segna il tempo dello studio e delle prime autonomie. Amsterdam e l’Olanda diventano invece il luogo della possibilità, dello slancio, della crescita personale. E poi ci sono gli amori che segnano la vita: Alberto, idealista e generoso, e Marco, una presenza antica che ritorna, come accade alle cose rimaste in sospeso. Attorno a Elena, la natura non fa da scenografia, ma da bussola emotiva. Il noce, l’ippocastano, la neve che cade e copre tutto con la sua leggerezza: ogni elemento apre uno spiraglio nella memoria, accompagna la protagonista nel suo cammino, ne scandisce il ritmo interiore. È una natura che osserva, trattiene, consola. La scrittura di Leoni è misurata, pudica, profondamente umana. Non cerca effetti, non forza emozioni: lascia che siano i dettagli a parlare, i gesti, gli odori delle stanze, la luce di certe mattine. Questo stile così autentico permette al lettore di avvicinarsi alla storia senza sentirsi estraneo, come se Elena fosse qualcuno che conosciamo da tempo. I personaggi che la protagonista incontra — familiari, amiche, figure eccentriche o premurose — creano una rete di legami che la accompagna mentre tenta di capire chi è e chi vuole diventare. Ed è questo movimento lento, ma deciso, che dà al romanzo la sua forza: attraverso lutti, scelte difficili e un inevitabile ritorno alle proprie radici, Elena trova finalmente il coraggio di guardare il passato senza farsi schiacciare. Alla fine, resta una sensazione di familiarità, come se il percorso fatto insieme a lei ci avesse restituito qualcosa che avevamo dimenticato. Perché tutti, prima o poi, torniamo a un luogo — reale o simbolico — che somiglia a noi. E quando l’impronta, piano piano, si dissolve… ciò che rimane è il cammino compiuto. Proprio come neve.
Il libro è disponibile presso Cartolibreria Leoni a Breganze e Sarcedo, Libreria Leoni a Thiene, Bortoloso a Schio e nelle cartolibrerie del circondario.
V.R.