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Da Caltrano e Roma alla mostra della Craving art, Denis Benedetti incanta con la sua arte

Con lui l’arte digitale non rischia di confondersi con l’effimero perchè significa riscoprire l’anima profonda e autentica della creatività.Ma non è solo un grafico: è un narratore di emozioni, un interprete della bellezza e della fragilità umana, che attraverso le sue opere riesce a parlare direttamente alla sensibilità di chi guarda. Umile e appassionato, il suo percorso è segnato da dolore, riscatto e una ricerca continua di verità interiore, che si riflette in ogni tratto, in ogni volto che prende forma nei suoi lavori.
Farsi una chiacchierata con Denis Benedetti, 42 anni, nato a Malo, ma residente a Caltrano rincuora. Quello che colpisce è la sua umiltà che non è sinonimo di mancata ambizione, ma di voglia di crescita, nonostante sin da quando era poco più che un bambino, studia su più fronti per fare la differenza. E le sue opere d’arte, perchè di questo si tratta, esprimono talento e forte sensibilità perchè contengono l’autorevolezza professionale di chi non lascia al caso il particolare, disciplina al lavoro,  e ricercatezza. Il suo ultimo capolavoro è in esposizione alla mostra inaugurale della Craving art di Roma, dove sta facendo furore.

A testimoniarlo gli organizzatori dell’evento che descrivono le espressioni ammirate di chi si sofferma e osserva, non si limita a guardare quel volto di donna appeso alla parete e che colpisce. Denis Benedetti, artista digitale,  esegue lavori grafici per brand e realtà locali di cui cura anche la promozione attraverso web e social. Non sono lavori improvvisati di chi ha fatto il solito corso per prendere l’attestato, di chi a volte non sa nemmeno disegnare.

La cosa che colpisce di Lei è che quando parla del suo lavoro, questo sembra imprescindibile dal suo sensire emotivamente. E’ solo frutto di una forte passione?
“Il mio intento è cambiato negli anni, dopo un periodo dove lavoro, amore e salute andavano completamente a rotoli e dove son finito in ospedale in una sorta di psicosi, ho iniziato ad avvicinarmi all’arte come terapia che mi ancorasse alla realtà attraverso il ritratto realistico, col tempo ho usato la mia arte come momento di meditazione in cui esploravo i miei sentimenti ed emozioni e li mettevo su carta. Forse è a questo che si riferisce e si percepisce dai miei lavori. Riguardo la passione, mi ha sempre spinto un sentimento di rivalsa nel quale il bisogno era di trasformare un momento brutto della mia vita in qualcosa di bello in un mondo dove non mi sentivo apprezzato. L’arte mi ha dato la possibilità di conoscermi meglio di riuscire ad apprezzarmi ed esprimere cose che andavano al di là del mio immaginario. Col tempo ho scoperto che le stesse emozioni che mettevo nell’arte erano il legame che accomunava molte persone. È passato molto tempo prima che capissi cosa rappresentasse uno stile che ho creato fatto di linee a rappresentare la gabbia di emozioni in cui la maggior parte della società si trova, alla ricerca di libertà amore e bellezza. In uno spazio infinito senza tempo. Nelle mie ultime opere ho fatto un passo in più utilizzando i colori del tramonto sul mare, un’immagine simbolo di serenità, emozione e raccoglimento”.
E’ soddisfatto del suo percorso?
“Lavorativamente parlando sono molto appagato perchè quando vedo i miei clienti soddisfatti mi rendo conto che vale sempre la pena saper fare la differenza. Per quanto riguarda la mia passione artistica, è un mondo molto complicato, fatto di relazioni strategiche e di opportunità che non sono sempre la tua porta di casa. In questo senso devo crescere moltissimo, ma a farmi crederci è la certezza dell’imprevedibilità della vita che nel bene  e nel male sa sorprenderti. E così so che arriverà l’opportunità. Quando hai un obbiettivo forte, e non sono soldi o fama, ma la serenità che attraverso l’arte arriva nella mia vita. Queste, lo avete capito, sono in simbiosi per me”.
Dove si vede tra 5 anni?
Non sono, intanto, uno che fa programmi. Non saprei risponderle perchè non so che cosa mi attende.Faccio fatica a programmare, anche una semplice vacanza.
Entrando nel suo sito e sulle pagine dei suoi social colpiscono questi volti di donne…
“La scelta è concentrata su quella che per me è la bellezza in assoluto, la donna. E’ lei la mia fonte di ispirazione e la ricerca del bello”.
Denis Benedetti non si limita a creare arte: la vive, la attraversa e la restituisce al mondo con l’intensità di chi ha trasformato le ferite in forza creativa. La sua è una visione che va oltre l’estetica, tocca corde profonde e parla un linguaggio universale fatto di emozioni, bellezza e autenticità. E mentre il suo volto di donna conquista il pubblico romano alla mostra Craving Art, è chiaro che questo artista di casa nostra ha appena iniziato un viaggio che, pur senza mappe né mete precise, sa perfettamente dove vuole arrivare: a toccare il cuore delle persone.
Natalia Bandiera
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