Dai primi di novembre una ‘vetrina spenta’ di Piovene Rocchette si è rianimata. Tradizione e storia s’intrecciano al di là della vetrata che si trova a pochi passi dal municipio. È la storia secolare del gruppo alpini di Piovene Rocchette, del loro costante e silenzioso impegno che ancora oggi è fondamentale per il paese.
“Un’iniziativa semplice ma ricca di significato, pensata per invitare chi passa a soffermarsi sul valore della memoria-spiega il capogruppo Giovanni Pattanaro-Abbiamo accolto la proposta dell’amministrazione comunale che ha chiesto ai proprietari dei negozi sfitti di mettere a disposizione le loro vetrine alle associazioni del paese, così da ridare loro vita e renderle utili alla comunità”.

Dietro il vetro di quello che un tempo è stato un panificio, i volontari del gruppo alpini di Piovene Rocchette hanno allestito una mostra storica. Cimeli, fotografie in bianco e nero, residuati della guerra. E ancora: divise d’epoca, gagliardetti e bandiere, fino alla ricostruzione della Colonna Mozza dell’Ortigara, del Ponte degli Alpini di Bassano e dell’Ossario di Asiago realizzati dall’alpino Mario Mioni. Spiccano le benemerenze e diplomi d’onore che il gruppo ha ricevuto negli anni per i loro prezioso intervento durante alluvioni e terremoti.
Il fulcro dell’esposizione è la figura del fondatore del gruppo: l’alpino Francesco Nardello. Nel 1923 diede vita alle Penne Nere di Piovene Rocchette. “Abbiamo esposto il suo cappello: oltre 100 anni di storia, come il primo gagliardetto e la prima bandiera realizzati proprio nel 1923” spiegano i volontari. “Abbiamo creato varie zone che raccontano le attività e lo spirito del nostro gruppo”. Fanno bella mostra di sé coppe e medaglie vinte in ambito sportivo, nello sci e nella corsa. “Anche quest’anno l’alpino Vittorino Corso, 72 anni, ha vinto tre medaglie ai campionati italiani Ana”.

A 102 anni dalla fondazione, gli alpini di Piovene Rocchette mantengono ancora vivo lo spirito di solidarietà e fratellanza che mette in evidenza il loro legame quotidiano con la comunità, cifra distintiva di chi porta con orgoglio il cappello con la penna nera. Dalle attività di protezione civile al supporto nelle manifestazioni pubbliche, dagli interventi in caso di emergenze locali alle iniziative benefiche, gli alpini di Piovene Rocchette continuano a rappresentare una presenza silenziosa ma costante, sempre pronta a mettersi al servizio del territorio.
Non poteva mancare, infine, l’area dedicata al vecchio coro Ana di Piovene Rocchette, “che due anni fa, in occasione del nostro centenario, insieme a Thiene ha dato vita al coro Ana Monte Summano” precisa Pattanaro, che aggiunge: “questo allestimento è un modo per ricordare chi ci ha preceduti e per mostrare ai cittadini cosa significa essere alpini oggi: lavorare insieme, con umiltà, per il bene comune”. Un esserci per la comunità fatto di impegno e poche parole. Ogni anno sono più di mille le ore di volontariato che il Gruppo Alpini di Piovene Rocchette dedica al paese.
La vetrina rimarrà allestita fino ai primi mesi del prossimo anno, diventando un piccolo ma prezioso punto d’incontro tra passato e presente. Un gesto semplice, capace di ricordare a tutti che la storia non è fatta soltanto di grandi eventi, ma di impegno quotidiano, di comunità e di memoria condivisa. Proprio come insegnano, da oltre un secolo, gli Alpini.
P.V.










