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Monsignor Girolamo Tagliaferro “Giusto dell’umanità”

“Salvare l’umano nell’uomo. I Giusti e la responsabilità personale”.

Si è svolta venerdì 3 marzo  al “Giardino dei Giusti” di Milano la cerimonia annuale di assegnazione del titolo di “Giusto dell’umanità”, un riconoscimento che viene tributato alle figure esemplari che in ogni epoca e in ogni angolo della Terra si sono prodigate per salvare vite umane, per difendere i diritti umani e la dignità della persona. Il “Giardino” è stato realizzato nel 2003 a Monte Stella, nei pressi dello stadio San Siro, dall’associazione “Garden of the Righteous Worldwide”  assieme al Comune di Milano.

Tra le figure che quel giorno hanno ricevuto la prestigiosa nomina vi è anche Mons. Girolamo Tagliaferro, che nel quarto di secolo in cui fu arciprete di Schio – dal 1932 al 1957 – svolse un’intensa opera di assistenza a beneficio degli orfani, dei poveri e dei bisognosi, realizzando dormitori, centri di accoglienza e mense economiche, mentre durante l’occupazione tedesca si prodigò a favore dei partigiani e dei ricercati politici e razziali, nascondendo negli istituti religiosi cittadini alcune decine di ebrei provenienti da Trieste e da Ferrara, ai quali, dopo averli forniti di falsi documenti di identità, facilitò la fuga verso Milano e la Svizzera. La ritorsione per questa sua attività giunse il 5 maggio 1944 con l’uccisione, da parte della squadra d’azione della Federazione provinciale dei Fasci repubblicani, dei fratelli Aldo e Gerardo, mentre Giuseppe, il principale obiettivo della rappresaglia, riuscì a porsi in salvo. Il dolore causato dalla grave perdita non frenò l’opera dell’arciprete, tanto che nell’ultima settimana di aprile 1945 il Comando della Divisione partigiana “Garemi” lo incaricò di trattare la resa dei tedeschi di stanza a Schio.

Ritiratosi a vita privata nel giugno 1957, mons. Tagliaferro si spense il 27 gennaio 1965 a Vicenza.

Alla cerimonia sono intervenuti Gabriele Nissim, Presidente della Fondazione Ga.Ri.Wo., Pietro Kuciukian, Console onorario dell’Armenia e cofondatore di Ga.Ri.Wo, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Mortara, per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Dijana Pavlovic, fondatrice del movimento “Kethane” in Italia.

Presente una folta rappresentanza dal Vicentino: Osvaldo Tagliaferro, pronipote di mons. Girolamo, con la famiglia; Ugo De Grandis, ricercatore storico che ha curato la candidatura a “Giusto”; il Sindaco di Schio, Valter Orsi, l’assessore alla Cultura, Barbara Corzato, e il Presidente del Consiglio Comunale, Sergio Secondin; l’Arciprete di Schio, don Carlo Guidolin; un delegato del Vescovo di Vicenza, don Matteo Zorzanello; il Sindaco di Campiglia dei Berici, Massimo Zulian; il Presidente dell’ANPI provinciale, Danilo Andriollo, e rappresentanti delle sezioni di Schio, Torrebelvicino e Noventa Vicentina, oltre a rappresentanti dell’AVL.

Assieme a mons. Tagliaferro sono state premiate figure di grande spessore: Gareth Jones (1905-1935), un giornalista gallese che per primo documentò l’Holodomor, la morte per fame della popolazione ucraina a seguito della collettivizzazione promossa da Stalin; Alfreda “Noncia” Markowska (1926-2021), polacca di etnia rom che durante l’occupazione nazista salvò la vita a una cinquantina di bambini ebrei e rom; Hersch Lauterpacht (1897-1960), giurista britannico che fu consigliere al processo di Norimberga e ideatore della Carta dei diritti umani; Akram Aylisli (1937-vivente), uno scrittore azero che denuncia le sofferenze inflitte dal suo governo al popolo armeno; Don Paolo Liggeri, che nel 1943 organizzò un centro di assistenza a Milano, ospitando perseguitati politici e razziali e che, dopo l’arresto, fu deportato a Gusen e Dachau; Elvira ed Ernesto Cattaneo e suor Colomba Tamanza, che a Desio salvarono dalla deportazione una bambina ebrea, Yehudith Kleinman; Mussie Zerai, sacerdote eritreo, fondatore della ONG “Habeshia”, che da vent’anni si prodiga per l’assistenza ai migranti; Lodovico Targetti, industriale laniero, che a Moltrasio ospitò numerosi ebrei in fuga, affidandoli poi ai partigiani, Luca Attanasio, fondatore di “Mama Sofia”, associazione benefica che sostiene i bambini di strada congolesi, ucciso in un agguato nel febbraio 2021.

La delegazione giunta dal Vicentino è stata accolta da Leonardo Visco Gilardi, Segretario nazionale dell’ANED, che ha assistito Ugo De Grandis nell’approvazione dell’istanza, e da Maria Pierdicchi, figlia di William, l’unico dei partigiani scledensi sopravvissuto ai lager di Mauthausen e Gusen, da tempo residente a Milano.

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