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Santorso. Letture, musica e confronto: al via il nuovo ‘salotto’ dell’Alto Vicentino. Fotogallery

Prendi un problema e tenta di risolverlo. Se non ti riesce, chiama gli amici ed esci a divertirti.

Ci sono 2 modi per intendere la parola veneta ‘bagolo’ e a cercare di capire quale possa essere la traduzione più adatta ai nostri giorni ci hanno pensato Elena Pettinà, Ugo Resteglian, Andrea Ballarin e Morgan Palmas, che insieme al cantautore Nicola VaLente e a Christian, titolare della Corte Sconta a Santorso, hanno dato il via ad un nuovo modo di ‘fare bagolo’, che di problematico, a dire il vero, ha ben poco.

‘Varachebagolo’ è il tema del nuovo ‘salotto’ dell’Alto Vicentino, dove ogni mese si andranno a riunire persone di ogni tipo, dall’hippy all’imprenditore, dallo studente alla pittrice, dall’insegnante al pensionato. E molto altro ancora.

Appuntamenti che si prendono comunemente nelle grandi città, ma che mancano nei paesi di provincia, dove spesso ci si lamenta perché “c’è poco da fare”. Da qui la voglia di ‘fare bagolo’, che già al primo appuntamento ha coinvolto oltre cinquanta persone.  

Incontri-scontri tra mentalità e pensieri diversi, senza astio né politica a rovinare o agitare il confronto tra esseri umani che condividono lo stesso territorio, (spesso) gli stessi problemi e molte volte anche il divertimento.

Ad aprire il ‘salotto’ il pensionato Ampelio, orfano di guerra, cresciuto non felicemente dalle suore, che ha raccontato il suo primo bacio, avvenuto a 22 anni. “Mi ha baciato lei e dall’emozione mi sono fatto la pipì addosso”. Altri tempi, background culturali e libertà di espressione totalmente diversi da quelli di oggi, come ha testimoniato il 32enne Paolo, che ha rivissuto la sua per niente triste infanzia e raccontato il suo primo bacio a sua volta.

Poi il racconto di Giacomo, giovanissimo e ‘alternativo’. Ti aspetti che ti dica che esce ogni sera con una ragazza diversa e nel tempo libero si fumi una canna e invece scopri che legge nel reparto di oncologia dell’ospedale per far sentire i malati meno soli.

Il tutto con la musica di Nicola Valente a spezzare i racconti, o il monologo musicale di due giovanissimi artisti. Perle di saggezza e battute da bar, scene di vita vera, nessun filtro, solo la voglia di mettersi al confronto con chi non si conosce, per capire se possiamo insegnare qualcosa e allo stesso tempo imparare.

Tutti sullo stesso piano, a chiacchierare e cantare con qualcosa da bere sul tavolo.

“Dobbiamo imparare a studiare le parole che usiamo con noi stessi – ha detto Morgan Palmas, esperto di letteratura e insegnante di scrittura creativa – Concentriamoci più sulle parole che sulle sensazioni”.

“Siamo già in paradiso, dobbiamo solo capirlo un po’ di più”, è la sintesi di una serata particolare. Una di quelle che non ti aspetti, quando pensi di uscire per annoiarti tra sconosciuti e ti ritrovi ad ascoltare,  raccontare e vivere.

A.B.

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