In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 7 novembre a Schio si terrà un evento che offrirà un’analisi profonda e coinvolgente sulla continuità storica tra gli Arditi della Prima Guerra Mondiale e l’attuale Reggimento Paracadutisti “Col Moschin”. Il convegno, organizzato dall’Istituto del Nastro Azzurro di Schio con il patrocinio del Comune, avrà luogo presso il Palazzo Toaldi Capra in Via Pasubio e vedrà la partecipazione di due relatori di grande prestigio: Monica Gasparotto, ricercatrice storica, e Renato Daretti, presidente dell’Associazione Nazionale Incursori dell’Esercito.
L’evento si preannuncia come una ricca occasione per approfondire una delle pagine più affascinanti e significative della storia militare italiana: quella che unisce il coraggio e la determinazione degli Arditi della Grande Guerra al leggendario spirito dei moderni paracadutisti d’élite, il “Nono”, ossia il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”.
Arditi: un’innovazione nel contesto della Grande Guerra
La storia degli Arditi, reparti d’élite della Prima Guerra Mondiale, è una delle più straordinarie evoluzioni nel campo delle tattiche di combattimento. In un conflitto dominato dalla guerra di trincea e dalle battaglie di logoramento, i reparti d’assalto si distinguevano per le loro azioni rapide e impetuose, che cambiavano radicalmente il modo di concepire l’attacco sul campo di battaglia. L’azione del 9° Reparto d’Assalto, condotta al Col Moschin durante la Prima Guerra Mondiale, è uno degli esempi più emblematici di questa nuova filosofia militare: in soli dieci minuti, 250 soldati italiani e 27 ufficiali austriaci vennero catturati, facendo breccia in un colle fortemente difeso, dimostrando la superiorità della qualità rispetto alla quantità nelle operazioni belliche.
Questa straordinaria impresa è diventata uno dei simboli della tenacia e dell’eccellenza militare italiana, che ha legato indissolubilmente il nome “Col Moschin” alle tradizioni degli Arditi, tramandate fino ai giorni nostri.
Un legame indissolubile: dalla Grande Guerra al Reggimento “Col Moschin”
Nel corso degli anni, il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” ha mantenuto e alimentato con orgoglio il legame con il passato degli Arditi, sia nelle tradizioni che nelle pratiche operative. Oggi, il “Nono” è considerato uno dei reparti più élite e rispettati delle Forze Armate italiane, con una reputazione che va ben oltre i confini nazionali. La continuità tra le due realtà storiche si manifesta non solo nei nomi, ma anche nei simboli, come il fregio che unisce il passato e il presente degli Arditi, il cambio di colore del basco (da amaranto a grigio-verde), e l’uso della celebre espressione “Arditi – Folgore” per identificare i membri del Reggimento.
Questi dettagli sono la testimonianza concreta di come la memoria storica sia un elemento fondamentale nell’identità di un corpo militare, che non dimentica le proprie origini, ma le trasforma in un punto di forza per il presente e il futuro.
Gli ospiti d’onore: Monica Gasparotto e Renato Daretti
Monica Gasparotto, storica e divulgatrice, è una delle massime esperte della storia degli Arditi. Coautrice di importanti volumi come “Arditi d’Oro: Le 20 Medaglie d’Oro al Valore Militare dei Reparti d’Assalto, 1917-18”, la Gasparotto ha dedicato la sua carriera a mantenere viva la memoria dei Reparti d’Assalto e a rendere accessibile al grande pubblico la storia di questi soldati leggendari. Il suo intervento promette di portare una prospettiva unica sulla nascita degli Arditi e sulla loro influenza sulle Forze Armate moderne.
Renato Daretti, ex Luogotenente del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, è una figura di riferimento per gli Incursori e l’intero mondo delle Forze Speciali. Presidente dell’Associazione Nazionale Incursori dell’Esercito, Daretti ha avuto un ruolo cruciale nella formazione di nuovi soldati d’élite, e ha anche allenato astronauti italiani di fama internazionale, come Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. La sua esperienza diretta con il “Nono” e con la formazione delle Forze Speciali lo rende un interlocutore privilegiato per tracciare il ponte tra il passato glorioso degli Arditi e le sfide contemporanee.
L’importanza della memoria storica
Il convegno del 7 novembre non solo offrirà uno spunto di riflessione sulle tradizioni che hanno forgiato il carattere delle Forze Armate italiane, ma servirà anche a ricordare a tutti l’importanza della memoria storica come strumento per comprendere e valorizzare il presente. La storia degli Arditi, come quella del Reggimento “Col Moschin”, è un patrimonio da conservare e tramandare alle future generazioni, affinché il sacrificio e la dedizione di quei soldati non siano mai dimenticati.
L’evento di Schio si preannuncia quindi come una significativa occasione di approfondimento e di celebrazione della nostra storia, un’opportunità per tutti i partecipanti di entrare in contatto con le radici di una delle eccellenze militari italiane.