Durante la giornata saranno proposte varie attività a tema nelle vie principali del centro e nei luoghi chiave della Schio Rossiana, come il Giardino Jacquard, l’Asilo Rossi, il Parco della Fabbrica Alta, via Carducci e via Pasubio, detta “Sareo”. A partire dalle ore 15 il programma prevede un sfilata di figuranti con costumi del primo ‘900, visite guidate itineranti nei luoghi chiave della Schio di Alessandro Rossi con l’Associazione Trama, letture a tema curate dalla libreria Qui Virgola e da Schio Teatro 80, uno spettacolo d’opera con arie dell’800 nel giardino interno della Biblioteca Civica con l’Associazione Violopera, l’esposizione di documenti d’archivio all’ingresso della biblioteca e la possibilità di apericena con proposte dei locali di via Carducci.
Per verificare l’interesse e le potenziali adesioni a un evento di questo genere “Progetto Ophélie” ha condotto anche un’indagine conoscitiva dalla quale è emerso che oltre il 60% degli intervistati ha visitato, con la scuola o individualmente, i luoghi della Schio rossiana e oltre il 90%, anche non scledense, sarebbe disposto a partecipare a una rievocazione storica in loco (fra gli intervistati, il 27% era di Schio, il 45% di Comuni limitrofi, il 12% di Vicenza e il 15% di altre province). E così, con l’aiuto del Comune, dell’Ascom e di alcune realtà locali, si è arrivati a ideare un evento che punta ad essere un appuntamento annuale.
«Schio figura tra i primi poli italiani specializzati lanieri: l’attività laniera era da lungo tempo presente nell’economia scledense; fin dal XII secolo infatti la lavorazione della lana integrava l’attività agricola nei nuclei familiari, sviluppando così conoscenze tecniche, movimento di capitali, commercio, attitudini mercantili e imprenditoriali. Proprio per la potente industria laniera la città venne definita la “Manchester” d’Italia: un legame molto forte ancora oggi con la cultura anglosassone. Il progetto “Schio, la Manchester d’Italia” vuole riportare alla luce le atmosfere dell’epoca, tra fastosi appuntamenti borghesi, giornate lavorative per gli operai della Fabbrica Alta e la vita semplice dei paesani. Sarà un tuffo nel passato ai piedi delle Piccole Dolomiti Vicentine» spiegano le organizzatrici. «La storia di Schio è profondamente legata alla figura di Alessandro Rossi e all’archeologia industriale dei primi del ‘900, periodo nel quale la città è fiorita dal punto di vista sociale, economico e culturale – sottolinea l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili, Barbara Corzato -. Grazie a questo evento, che ci auguriamo possa ripetersi anche nei prossimi anni, abbiamo la possibilità di rivivere una delle epoche più floride e suggestive per la nostra città. Sono certa che moltissime persone parteciperanno per ‘tornare ai giorni di Alessandro Rossi’».