Una settimana di eventi, conferenze, passeggiate, laboratori, mercatini, gastronomia, mostre: dal 29 settembre al 6 ottobre, Torrebelvicino ripropone il Festival dei Monti d’Oro, una manifestazione unica e immersiva per tutti. Obiettivo del Festival, è quello di far conoscere la storia di questa area montana conosciuta fin dall’antichità per la sua ricchezza mineralogica e per questo denominata “Monti D’Oro”.
Tra il Civillina e il monte Castello di Pievebelvicino si snoda la val Mercanti, insinuandosi tra i monti Singìo, Varolo, Trisa e Naro ricchi di miniere metallifere. Su un terrazzo verso il fondo vallivo poi, intorno alla seicentesca chiesetta di San Rocco, vi sono cumuli di scorie derivate dall’arrostimento e dalla fusione legati alla metallurgia del rame.
La storia dell’attività mineraria a Torrebelvicino ha radici lontane, si stima già nell’età del bronzo nel 1100-1200 a.c.
Ma è durante il dominio della Serenissima che i Monti D’Oro vedono il loro apice, con l’estrazione di vari metalli, oro e argento. Quest’ultimo in particolare, necessario a coniare moneta, era presente in generosa quantità proprio nella zona di Torrebelvicino.
Per ricordare la storia peculiare di questo territorio e delle attività estrattive che lo videro protagonista, il Comune di Torrebelvicino ha voluto realizzare una manifestazione originale e diffusa, offrendo, grazie alla preziosa collaborazione con il Museo Geomineralogico e del Caolino di Schio, la Cooperativa Biosphaera e la Proloco di Torrebelvicino, un ventaglio di proposte per bambini, adulti e famiglie, che vanno dagli incontri culturali a quelli didattici; dalle passeggiate agli spettacoli, senza trascurare l’aspetto gastronomico.
Saranno due i pomeriggi didattici: “Torrebelvicino al tempo delle miniere” (29 settembre) con lo storico locale A.Boschetti e “Naturalisti in val Leogra da Arduino a De Pretto”(6 ottobre) con Alessandro Sella che presenterà anche la serata divulgativa (2 ottobre) sul naturalista scledense Pietro Maraschin, cui è dedicata la mostra allestita in Municipio.
Sabato sarà possibile fare una visita guidata al Museo Geomineralogico e del Caolino di Schio con laboratorio a tema per bambini e ragazzi a cura di Biosphaera, o partecipare al laboratorio di scrittura in cammino “Geo-grafie” sulle tracce delle vecchie miniere, a cura del Circolo Thoreau. Alla sera, Caccia al tesoro in biblioteca seguita dal magico spettacolo di fuoco a cura di “Strie Fire Show”.
Domenica, con partenza da piazza A.Moro fronte municipio, la camminata “Sui passi dei minatori” con laboratori, giochi e attività itineranti per famiglie lungo la val Mercanti , all’arrivo premi e sorprese per i bambini che supereranno tutte le prove del percorso. La partecipazione è libera e gratuita ma è gradita un’offerta alla Città della Speranza che sarà presente con proprio incaricato.
In piazza per tutta la giornata saranno operativi i laboratori di Biosphaera e del Museo Geomineralogico, la mostra mercato di pietre, fossili, metalli e preziosi e lo stand proloco, Nel pomeriggio lo spettacolo “Armonie in Movimento, la musica popolare si unisce alla break dance” a cura del Coro Monte Pasubio e i ragazzi della scuola di danza Stage Door di Schio.
Come da tradizione l’Amministrazione Comunale nel corso della giornata di domenica darà il benvenuto ai nuovi concittadini nati nel 2024 con la consegna del tricolore e del libro per bambini contenente una fiaba illustrata “A GHE ZERA NA VOLTA”, il cui obiettivo è quello di valorizzare il territorio, il folklore e le tradizioni orali locali.
“È nostro desiderio far sì che i concittadini e le nuove generazioni si appassionino al luogo in cui vivono conoscendone la storia, unica e, è proprio il caso di dirlo, “preziosa” – dichiara Alessandra Dalle Molle, Assessore alla Cultura e Promozione del Territorio – A tutt’oggi i Monti D’Oro sono conosciuti dagli appassionati di mineralogia italiani e stranieri come uno scrigno di tesori in quanto le loro miniere nascondono ancora diverse varietà minerali da scoprire come la Montetrisaite scoperta per la prima volta sul monte Trisa, da cui ha preso il nome, e riconosciuta ufficialmente nel 2007 con la certificazione mondiale rilasciata da Ima (International Mineralogical Association)”.