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Zugliano. Non solo social e videogames, ma anche la musica per stare insieme Video

La musica per aiutare i nostri giovanissimi a riscoprire la gioia di stare insieme a dispetto delle attrattive digitali.
Venerdì 25 maggio alla Sede del Corpo Bandistico di Centrale ha avuto luogo alle 18 il saggio finale della Scuola di Musica.
Un’occasione per gli allievi, anche i più piccoli, di proporre al pubblico i risultati del lavoro di un anno, ma anche per il team insegnante, che include giovani professionisti come M.Bressan, B.Lanaro, A. Filippi, A.Prandina, D..Gasparotto e C.Carlassara, per dare un’immagine del proprio progetto educativo-didattico e delle sue specificità.
Chiudeva il saggio una spettacolare performance di musica d’insieme delle Junior Wind Band, a cura di A.Pianegonda. A lei il merito di aver saputo raccogliere il contributo, ed anche i limiti, dei suoi piccoli allievi per realizzare “mettendo insieme le forze”, un risultato di effetto che dia ai giovani musicisti una soddisfazione del loro impegno.
“L’aspetto più problematico dei nativi digitali – ha spiegato Angelica – è che non sono più abituati ad attendere il risultato, ma pretendono anche nella vita reale l’immediatezza del click. Questo è anche il risvolto educativo dell’impegno di uno strumento musicale, che li porta a dover spendere fatica per arrivare ad una gratificazione”.
Banda 1Dall’altra parte ribatte però S. Maculan, direttore della scuola: “Fare musica per noi deve significare soprattutto divertirsi: non deve essere un obbligo ma una scelta per i ragazzi”.
Come coniugare allora queste due esigenze?
Il segreto è proprio il “fare insieme”, esso pure altamente educativo per i giovani musicisti: il lavoro di squadra che compensa i limiti di qualcuno con le potenzialità di un altro e all’interno della cui logica tutti possono dare qualcosa per il successo comune. Anche grazie al contributo di alcuni adulti che collaborano alla Band per puro amore per la musica, è possibile dare ai piccoli un riscontro immediato in modo da sostenere il loro interesse senza aspettare che raggiungano livelli di alta pratica.
Buona musica, insomma, ma “democratica”, spesa con semplicità fra la gente comune, sul sagrato di una chiesa o in occasione di una sagra paesana.
Questa è la filosofia di fondo della scuola e del suo direttore: che suonare sia per tutti una gioia, la possibilità di esprimersi e di liberarsi.
E un pensiero come questo può nascere solo dal vero amore per la musica.

Umberto D’Anna  foto e video di Boscolo Federico

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