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20mila tonnellate di formaggio Asiago a rischio: “Solo Biden può togliere i dazi”

Quasi 20 mila tonnellate di Asiago a rischio con lo stop Usa ai dazi su Made in Italy. Un danno enorme per il territorio e per la regione, che in U.S.A. ha un grande spazio nel mercato.

“Nel mirino dei dazi Usa rimangono ancora i formaggi vanto del territorio veneto come Asiago, Grana Padano ed altri, tra i quali Provolone, Gorgonzola, Fontina, nonché salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello, pari ad un valore complessivo di circa mezzo miliardo di euro. Con l’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti si auspica vengano superati i dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy”, ha sottolineato Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza, che pone l’accento sull’importante tema dell’export delle eccellenze italiane negli Usa.

Oltre 42 milioni di euro corrispondenti a poco meno di 43 mila tonnellate. A tanto ammonta l’export italiano in Usa per il lattiero-caseario, messo alle strette dallo stop ai dazi imposto dagli Usa e che potrebbe essere salvato con la nuova presidenza di Joe Biden.

Ad oltre un anno dall’entrata in vigore negli Usa di una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea, per iniziativa di Donald Trump, nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus, sulla quale è intervenuto anche in Wto, autorizzando prima gli Usa e poi l’Ue ad applicare dazi, si è verificata un’escalation che ha portato dal  10 novembre scorso anche all’applicazione di tariffe aggiuntive dell’Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei, che salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi, alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell’elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021.

Situazione pesante per il Vicentino. Il lattiero-caseario è tra i settori maggiormente colpiti, con un export che si attesta in oltre 42 milioni di euro e si colloca al terzo posto tra i prodotti, preceduto dai prodotti da forno e farinacei (oltre 56 milioni di euro) ed il vino, che guida la classifica con ben 593 milioni di euro.

Importanti i dati relativi all’Asiago, con a rischio 16.356 tonnellate di Asiago pressato e 2.237 di Asiago d’allevo, cui si aggiungono le produzioni di Grana Padano (21.274 tonnellate) e Provolone Valpadana (2.740 tonnellate).

“Occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia” conclude Cerantola – a trainare il valore dell’export nazionale che vede negli Stati Uniti il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 5,2% nei primi undici mesi del 2020, è il Veneto con 710 milioni dato dal contributo delle specialità regionali di alta qualità.

di Redazione Altovicentinonline

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