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Distinguere il pane fresco da quello congelato o precotto sarà ora più facile

La giunta regionale del Veneto in questi giorni ha dato il via libera all’iter del progetto di legge in materia di produzione e vendita di pane ponendo, di fatto, le basi per risolvere la questione. “Una legge che attendevano da tempo e che non può che trovarci d’accordo visto che salvaguarda non solo un prodotto, ma anche, di riflesso, tutte quelle aziende artigiane che quotidianamente lo realizzano e che, tra costi che lievitano e concorrenza sleale, non hanno certo vita facile”, commenta Ruggero Garlani, presidente provinciale dei duecento panificatori berici di Confartigianato.

Come riconoscere un prodotto fresco è, infatti, molto importante, soprattutto se si pensa che un panino su quattro di quelli confezionati che si trovano nei supermercati, e che finiscono anche nelle mense e nelle tavole calde dei self service, non è veramente fresco. Non solo, spesso non è neppure fatto in Italia ma viene dall’Est Europa, Romania e Bulgaria in particolare.
”Elementi questi che il consumatore non conosce e che quindi lo mettono nella posizione di non poter valutare e scegliere con consapevolezza il prodotto – spiega Garlani-. Ora, non appena sarà approvata, la nuova legge prevede proprio la definizione di “pane fresco” come prodotto cotto e venduto nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo, che inizia con la formazione dell’impasto e finisce con il pane caldo appena sfornato”.
Oltre all’obbligo di segnalare i prodotti congelati e solamente cotti, la legge prevede altre novità importanti: la nomina del responsabile tecnico con formazione adeguata o esperienza comprovata nel settore per ogni punto di produzione in modo da assicurare qualità e sicurezza del prodotto; la definizione dei “forni di qualità” per aumentare la chiarezza e trasparenza nei confronti del consumatore; l’istituzione del registro delle specialità da forno su cui saranno indicate le produzioni tipiche e tradizionali venete a salvaguardia del patrimonio legato alla panificazione del territorio.
”Il pane è forse il prodotto più rappresentativo del nostro Paese, è fatto con elementi semplici che l’esperienza e la preparazione dei panificatori trasformano in un alimento buono e adatto a tutte le età e che nella sua varietà ben rappresenta le culture e le tradizioni locali. Ora, che anche questa eccellenza ci venga “scippata” e, ancora peggio, “spacciata” per l’originale, lasciava i tanti panificatori vicentini con l’amaro in bocca – aggiunge Garlani-. Da tempo, proprio per promuovere una maggiore conoscenza del prodotto, i Panificatori di Confartigianato hanno promosso iniziative come “Profumo di pane” regalando la propria giornata di riposo per mettere letteralmente in mostra, in occasione di feste e fiere di respiro provinciale, la propria attività realizzando il pane dal vivo segnalato dall’inconfondibile profumo. Dall’impegno dei colleghi è nata anche La Vicentina, una forma di pane che viene realizzata con prodotti del territorio. Una promozione dell’arte bianca che culminerà in autunno con due eventi in cui il pane sarà vero protagonista della tavola”. “Ma, soprattutto – prosegue Garlani- per i panificatori c’è l’impegno quotidiano verso i consumatori, impegno che continua anche in estate spesso con l’alternanza delle ferie in maniera da garantire sempre e a tutti il pane fresco e fragrante. Ora, se abbiamo anche uno strumento legislativo per sottolineare tutto questo non possiamo che essere contenti”.

In effetti la legge regionale intende permettere al consumatore di capire se sta acquistando un prodotto realmente fresco o un prodotto che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. *

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