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Ulss4. Tutti a fare il corso di pet therapy. A ottobre, la quarta edizione

Un boom di iscrizioni ai corsi ed una ‘formazione’ molto richiesta, da chi vuole farne una specializzazione. Una proposta innovativa dell’Ulss 4, che apre nuove prospettive a chi cerca una professione nell’ambito della rieducazione : con la pet therapy il cane, da sempre il migliore amico dell’uomo, interviene per aiutarci a comunicare al meglio.
Partiranno ad ottobre a Montecchio Precalcino a villa Nievo Bonin, due corsi per coauditore dell’animale negli interventi assistiti di pet therapy.

Si tratta della quarta edizione.
Un’opportunita` formativa specifica per persone interessate a svolgere compiti di collaborazione con le equipes operative che gestiscono gli interventi di pet therapy a favore di soggetti con particolari fragilita`. Nello specifico il coauditore e` il responsabile del monitoraggio dello stress e del benessere dell’animale durante le sedute.
Il lavoro del coauditore dell’animale e`stimolante, perche`permette di mettere alla prova le potenzialita` rieducative del cane, una risorsa di ricchezza talvolta insospettabile, utile a sbloccare le situazioni di chiusura nei confronti del mondo esterno, tipiche di persone affette da determinati tipi di handicap.
’A volte una persona con una fragilita` fisica o psichica finisce per rifiutare tutto cio` che le viene dal mondo esterno – spiega Michela Romano, psicologa dell’équipe di pet therapy dell’Ulss 4 – e si toglie cosi` non solo il contatto umano che potrebbe aiutarla a crescere, ma anche l’opportunità` di far tesoro degli interventi riabilitativi che vengono messi in atto per lei.’


’In altre parole, queste persone non fanno il massimo per migliorare , perdono il desiderio di progredire – spiega la dottoressa – e l’affetto e la motivazione sono medicine tanto indispensabili alla riuscita di qualunque riabilitazione, quanto difficili da somministrare, quando il terapeuta si trova davanti un muro di gomma’.
Ecco allora intervenire l’animale, un co-terapeuta che ha maggiori risorse dell’uomo quando si tratta di aprire un rapporto: la presenza dell’interlocutore a quattro zampe permette di stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-medico, e di ristabilire il rapporto rieducativo.
’La pet therapy puo` permettere il recupero di capacita` che erano andate perdute, o che non erano comparse nel corso dello sviluppo o addirittura rallentare il peggioramento di malattie che allontanano progressivamente l’individuo dalla comunicazione – aggiunge Michela Romano – pero` bisogna considerare che anche il cane impiega davvero tante energie per recuperare la persona alla comunicazione e che, se la cosa risulta troppo stressante, l’animale finisce per rifiutarsi di intervenire. Ecco allora il ruolo del coauditore, che deve sapere come educare il proprio cane per farne un animale sereno.’
Una figura professionale nuova, che unisce alla passione per il mondo animale, le doti di comunicatore e l’intuito necessario per entrare nell’inesplorato mondo della comunicazione non verbale.
I corsi, alla loro quarta edizione, stanno riscuotendo grande entusiasmo, tanto che il numero massimo di cinquanta iscritti e` stato raggiunto ogni volta.
I due corsi possono essere frequentati da persone in possesso di un diploma di scuola media superiore, meglio se accompagnati da un cane di loro proprieta`. Comprenderanno 15 moduli per un totale di 31 giornate, in media due al mese, con una frequenza obbligatoria del 90 per cento, per accedere alla verifica finale. Il superamento del primo livello permette l’accesso al secondo. Il costo di ogni corso e` di circa 500 euro.

Umberto D’Anna

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