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Nasce la Rete dei Comitati dell’Alto Vicentinio: ‘Sotto la neve c’è pane sotto il cemento c’è fame’

La rete del comitati federa tanti movimenti popolari, spontanei nati in questi anni per la difesa e salvaguardia dell’ambiente.

A fare ‘rete’: il comitato difesa salute e territorio di Pedemonte, il Movimento Salvaguardia Ambiente di Marano Vicentino che lotta contro la discarica Vianelle, il comitato No G.O.L.F. di Sarcedo che si oppone alla speculazione edilizia legata alla realizzazione del campo da golf di Sarcedo, il comitato L’acqua e il bosco della Val Posina contro la cava di estrazione di bentonite “Boaro” a Posina\laghi, Il comitato No Valdastico Nord protesa alla sensibilizzazione contro la realizzazione del prolungamento a Nord della Valdastico ed infine il gruppo Arcadia Ambiente e Territorio che lotta, tra l’altro, per una integrale raccolta differenziata e contro l’inceneritore di Schio.

 

Nicola Vaccari, del gruppo “Arcadia” si fa portavoce e spiega le ragioni che hanno portato alla nascita di questo “nuovo soggetto”: creare un coordinamento ed una relazione fra le persone e i comitati, far crescere la conoscenza e le competenze, abbracciare la complessità delle questioni in campo, dall’acqua alle energie, alla gestione del territorio, alla produzione.

Oltre alla sensibilità a temi della sostenibilità ambientale molti gli altri punti in comune dei vari “comitati”: l’autonomia da ogni movimento politico, (anzi forse la loro nascita è molto spesso una reazione all’incapacità della politica di ascoltare i cittadini), l’adesione popolare ai movimenti, il volontariato e l’autofinanziamento, oltre che ovviamente un forte feeling con il web, spazio virtuale dove inevitabilmente in questi anni i numerosi movimenti già avevano “fatto rete” nel tam tam di iniziative e nello scambio di informazioni.

Tuttavia i rappresentanti dei comitati non ci stanno ad essere considerati accumunati solo dalla voce del “NO” ma ribadiscono il loro impegno civico che si concretizza nella condivisione di una proposta verso un nuovo modello di sviluppo basato ad esempio sul riciclo e la tendenza verso un modello “rifiuti zero”, sulla mobilità sostenibile (ferrovia/idrotrasporto/combustibili alternativi/economia di prossimità/autostrade informatiche) sulle pratiche del riuso, sull’uso di materiali e tecniche produttive eco-compatibili sviluppati anche da nuove ricerche, sullo sviluppo di energie rinnovabili e sostenibili (eolico, solare, termico…) e l’efficienza energetica, “la rete” crede in un’ agricoltura biologica, a km zero basata sul rispetto delle popolazioni e del territorio, della stagionalità e della biodiversità, in un commercio vicino ai cittadini che valorizzi la filiera corta, la creazione dei gruppi di acquisto solidale, lo sviluppo di agricoltura, turismo di qualità, rispetto dei beni naturali e del paesaggio. Sostengono lo sviluppo della scuola, dell’università e della ricerca.

Anche sotto la neve sembra quindi valere i motto “uno per tutti e tutti per uno!” L’ambiente ringrazia.

Alberto Brazzale

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