La novità è nell’organizzazione, interamente affidata agli infermieri. E nel progetto, che è il primo del genere in Veneto. L’Ulss 4 ha inaugurato oggi il nuovo reparto dell’Ospedale Alto Vicentino, la Degenza a Integrazione Didattica (per comodità abbreviata con l’acronimo DID). La caratteristica di questo reparto
è che viene gestito dagli Infermieri con un’organizzazione innovativa in collaborazione con l’università di Padova e il Corso di laurea in infermieristica. Il reparto ospita i pazienti che hanno superato la fase acuta, quindi hanno una situazione clinica stabilizzata ma necessitano ancora di assistenza infermieristica (igiene personale, mobilizzazione, alimentazione, educazione alla salute) e assistenza avanzata per competenze e abilità di autocura. Il ricovero in DID consiste dunque in un ulteriore periodo necessario per un efficiente recupero funzionale, per facilitare il rientro a domicilio e l’eventuale inserimento nei percorsi assistenziali territoriali.
I pazienti affidati alla DID (fino ad oggi ne sono stati accolti 45), sono seguiti da 6 infermieri, 1 caposala, 2 Tutor universitari. Inoltre, 24 studenti del secondo e terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica, svolgeranno la loro esperienza di tirocinio. Un medico della Specialità che ha trasferito il paziente al nuovo reparto sarà interpellato in caso di necessità. Negli 8 posti letto a disposizione dei dipartimenti ospedalieri (che diventeranno presto 15) possono essere inseriti pazienti di area chirurgica e di area internistica.
Durante il ricovero, il paziente, un suo familiare da lui autorizzato o il suo Medico di Famiglia potranno ricevere informazioni sull’iter diagnostico-terapeutico e sull’evoluzione della malattia, relazionandosi con il Medico, nella sala visite di reparto, tutti i giorni feriali dalle 11,30 alle 12,30 e su alimentazione, mobilizzazione e assistenza rivolgendosi al coordinatore, dalle 11 alle 14 nello studio di reparto.
L’accesso per i parenti è libero e, quando possibile, essi sono coinvolti nella gestione del paziente. L’accesso per gli amici corrisponde all’orario delle visite dell’ospedale, dalle 15 alle 21. E’ disponibile inoltre un servizio di mediazione culturale per le persone extracomunitarie o comunitarie.
“La Degenza a Didattica Integrata – spiega l’Assessore alle Politiche Sanitarie della Regione del Veneto, Luca Coletto – è un modello di erogazione dell’assistenza coerente con la realtà ospedaliera del Veneto ed in particolare di questo nuovo Ospedale dell’Alto Vicentino. Rappresenta una brillante proposta che nasce dall’intesa tra una Struttura Sanitaria e l’Università. Plaudo a questa iniziativa, che vede una realtà periferica in grado di coniugare formazione e attività di cura, a dimostrazione che sono gli operatori che attestano che le cose si possono fare”.
“L’aumento dell’età media della popolazione, associata all’evoluzione scientifica e tecnologica – nota il Direttore Generale della Ulss 4 Alto Vicentino, Daniela Carraro – richiede cambiamenti assistenziali e organizzativi, dunque anche la revisione di ruoli e competenze di tutti i professionisti del settore. Ciò significa modificare il ruolo professionale dell’infermiere e definire una nuova autonomia e responsabilità professionale, attribuendo all’infermiere stesso funzioni avanzate, in connessione con gli obiettivi di prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione previsti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale. Vent’anni dopo l’emanazione della legislazione in materia, si aggiornano dunque i profili delle professioni sanitarie, considerando anche che nel frattempo l’Università ha ben lavorato sugli aggiornamenti continui”.
All’interno della Ulss 4 operano 689 infermieri, di cui 576 in Ospedale e 113 sul territorio.
In Italia ci sono 415mila infermieri – 322mila donne e 93 mila uomini (in maggioranza italiani, 388mila, mentre altri 17mila sono di provenienza europea e 10mila extraeuropea). La media italiana è di 6,6 infermieri ogni mille abitanti (contro una media europea di 8,4 – migliore è la Svizzera con 17,4). Secondo stime nazionali, in Italia mancherebbero da 50 a 70mila infermieri. Il rapporto numerico infermieri – medici in Italia è di 1,6 contro i 4,5 del Giappone, paese con il migliore rapporto al mondo. Il peggiore è la Grecia con un rapporto di 0,5.
Per info 0445-571119/571110
di Redazione Thiene on line