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Sarcedo. Nuova strada per lo sviluppo. Stop al cemento, precedenza all’ambiente

Cemento. Tanto cemento. In case, capannoni, strade, strutture e infrastrutture. Ed ora che gran parte sono sfitti, chiusi, spesso inutili, a qualcuno, giustamente viene in mente di dire basta!

A proporre uno stop a qualsiasi nuova cementificazione è la neonata Rete dei Comitati dell’Alto Vicentino che giovedì scorso ha tenuto a battesimo la sua prima attività comune: la presentazione del libro di Luca Martinelli “Salviamo il Paesaggio”.

Ad aprire la serata Carlo Brunello ed Enzo Tessaro  rispettivamente del comitato NO G.O.L.F. e del Comitato Difesa Salute Territorio – NO Pedemontana che hanno presentato la Rete dei Comitati, a seguire l’intervento di Maria Pia Farronato che con l’Eco dalle Terre sta seguendo un progetto simile a quello della Rete dei Comitati nella Zona del bassanese.

Elisa Carraro del comitato NO G.O.L.F ha spiegato la questione dei campi da golf di Sarcedo.

Alla fine l’intervento di Luca Martinelli che presentando il suo libro “Salviamo il paesaggio” ha esposto le varie problematiche che le grandi opere, lo sfruttamento del suolo, la cementificazione e i project financing portano con sé.

Luca Martinelli ha esposto le teorie del suo libro: “La cura del cemento è finita. Un ciclo economico fondato sull’edilizia è arrivato al capolinea.”  A determinarne il declino alcune concause: si è costruito troppo,  attraverso finanziamenti bancari ed ora, anche a  causa degli elevatissimi interessi i prezzi degli immobili sono troppo alti e proibitivi per i giovani.

Il risultato? Un mercato paralizzato, asfittico che mette a repentaglio la vera ricchezza degli italiani; il valore degli immobili.

Una simile situazione secondo Martinelli impone delle scelte innovative e coraggiose da parte anche delle amministrazioni locali che per “salvare il paesaggio” devono iniziare a  “preferire gli onori della tutela del suolo, agli oneri di urbanizzazione nel loro bilancio. Il “consumo di suolo zero” è infatti la prima risposta alla “bolla”.

Accanto ai politici occorre tuttavia che anche i cittadini non stiano semplicemente a  guardare, ma si attivino a fermare “lo scempio del territorio”.

Martinelli elogia  l’azione dei numerosissimi comitati nati in tutta Italia: “Soggetti capaci di tessere una rete, che dall’autunno 2011, si è formalizzata nel “Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio”. Le azioni intraprese da questi comitati in tutta Italia ci forniscono una casistica delle azioni di “opposizione” a piccole e grandi opere.

Martinelli attraverso il suo libro stuzzica la platea suggerendo di conoscere “le loro storie per condividerle, perché sono ricche di “idee di copiare”.

Molto l’interesse suscitato nelle oltre duecento  persone presenti.  Duecento persone in più a difesa dell’ambiente…

 

Alberto Brazzale

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