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Schio. Casa Bakhita: nel 2012 oltre 100 ospiti e tanti laboratori

Anche nel 2012 Casa Bakhita si è confermata luogo di accoglienza ma anche di riscatto. Sono stati presentati questa mattina, in occasione di una visita dell’assessore Antonietta Martino, i dati relativi alle attività svolte nel 2012 dal centro di pronta accoglienza di vicolo Maddalena a Schio.

Numeri significativi che confermano l’importanza della struttura che – oltre ad offrire i servizi di pronta accoglienza, accoglienza prolungata, segretariato sociale, mensa, docce e lavanderia – nel tempo ha avviato una serie di laboratori e progetti che puntano ad offrire nuove opportunità agli ospiti: dalla ricerca attiva di lavoro all’apprendimento della lingua italiana, dall’informatica di base ad iniziative per il recupero delle motivazioni personali. Tra questi si afferma sempre più la ciclofficina: 543 le bici aggiustate nel 2012 (150 in più rispetto al 2011).

“Casa Bakhita ha rappresentato un cambio di passo e di qualità nell’accoglienza – ha sottolineato l’assessore Antonietta Martino – Schio è sempre stata all’avanguardia su questo fronte, ma con questa struttura abbiamo segnato una crescita nell’offerta al territorio altovicentino di un servizio che è nostro dovere garantire a chi vive situazioni di difficoltà. Ancor più in un momento difficile come questo. E che ci sia la consapevolezza della sua importanza è dimostrato non solo dal sostegno dell’Ulss, ma anche dalla sempre maggiore condivisione da parte dei Comuni del territorio di un progetto che è nato grazie alla Caritas, con il sostegno della Fondazione Cariverona e che vede Schio quale Comune capofila”.

I dati del servizio Nel 2012 sono state accolte 112 persone, di cui 88 maschi e 24 femmine. Di questi 37 sono italiani per i quali si registrano delle permanenze più prolungate con 3168 notti sul totale delle 6514 notti usufruite (con una media di 18 persone per notte). Gli italiani hanno una media di 93 notti, mentre questa scende a 42 per gli stranieri. Il motivo che è alla base della richiesta di accoglienza è in primo luogo la disoccupazione (29% dei casi). Le tipologie di problematiche sono in linea con quelle del 2011, se non per un aumento nel numero delle badanti (12%) e del disagio sociale (7%), a fronte di un calo delle persone in trattamento nel servizio di alcologia (6%). Oltre a queste le altre tipologie delle accoglienze sono la tossicodipendenza (13%), la ricerca di asilo (11%) e i rifugiati politici (4%), i problemi di carattere umanitario (6%) e psichiatrico (3%), i senza fissa dimora (1%). Il restante 8% è formato da casi di diversa natura: da chi non ha risorse adeguate per sostenere un affitto ad invalidi con la pensione minima e dimissioni protette sanitarie. Casa Bakhita ha inoltre erogato 7205 pasti, con una flessione rispetto al 2011 legata all’introduzione di un contributo di 1 euro a pasto per alcune persone valutate idonee e con risorse economiche sufficienti a contribuire. Azione messa in campo per evitare derive assistenzialistiche. Le cene, riservate agli ospiti accolti in casa, sono state 4827. L’attività del segretariato sociale ha interessato un altro centinaio di persone.

I laboratori Numerosi sono stati i laboratori e le attività proposte agli ospiti. È proseguito il laboratorio di ricerca attiva del lavoro che ha offerto percorsi di accompagnamento a 16 ospiti; sono stati organizzati corsi di lingua italiana, anche con percorsi individuali, e di informatica di base. Sono stati inoltre realizzati laboratori di espressione di sé e recupero delle motivazioni personali (da gite nel territorio alla pittura) e di montagna terapia (che lavora sulle dinamiche di gruppo nell’ambiente montano). Non si è interrotta l’attività di coinvolgimento e sensibilizzazione all’esterno: anche nel 2012 è stato realizzato il calendario fotografico e un cortometraggio che vede protagonisti gli ospiti. Sono stati poi organizzati dei corsi di cucina multietnica (indiana, thailandese, bosniaca e marocchina) e, per la Giornata mondiale per la lotta contro la povertà, una serata “ClochHard Day” con cena e musica.

La Ciclofficina Uno dei simboli di Casa Bakhita, la ciclofficina è in continua espansione: nel 2012 gli ospiti hanno aggiustato 543 biciclette e si stima che nell’anno siano un migliaio le persone passate per la ciclofficina per riparazioni o per recuperare pezzi di ricambio. Oltre alla partecipazione a diverse manifestazioni (M’illumino di meno, Scopriamo l’autunno nei campi, Ingrumà, Festa del Baratto), la ciclofficina ha lanciato un laboratorio di ciclodesign che diventerà operativo nel 2013 e prevede l’uso di materiale di scarto proveniente da bici in disuso per realizzare complementi di arredo. *

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