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Schio. Il Comune promuove l’affitto sociale. Ecco di cosa si tratta

Anche il comune di Schio, assieme a Vicenza, Arcugnano, Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio Maggiore e Valdagno, ha aderito al Protocollo d’Intesa promosso dalla Caritas Diocesana e dalla Prefettura per la promozione dell””affitto sociale”.
E’ possibile, quindi, presentare domanda per partecipare alla selezione pubblica per il conferimento di 5 contributi del valore massimo di Euro 250,00 mensili.

 

Cosa è l’affitto sociale?

L’”affitto sociale” è un nuovo strumento finalizzato ad aiutare quei nuclei familiari che, a seguito della crisi economica, hanno uno o più componenti in situazione di disoccupazione involontaria o di sottoccupazione e non sono più in grado di sostenere il costo di un canone di locazione a prezzi di mercato corrente. La promozione di tali interventi ha lo scopo di prevenire e, se possibile, sanare situazioni di morosità incolpevole che potrebbero aggravare la situazione degli sfratti in Provincia di Vicenza e, in particolare a Schio. Il contributo massimo di Euro 250,00 è a carico del Comune per il 60% e della Caritas Diocesana Vicentina per il restante 40%.
“L’Amministrazione Comunale – sottolinea l’assessore al sociale Cristina Marigo – auspica che questo tipo di contributo dia un sollievo concreto a coloro che, a causa della crisi economica, si sono trovati temporaneamente ad affrontare momenti di difficoltà.”
Per partecipare alla selezione è necessario che l’accordo con il proprietario dell’immobile porti al dimezzamento o almeno ad una riduzione significativa del canone di locazione pattuito in sede contrattuale. E, inoltre, necessario avere i seguenti requisiti:
–residenza nel Comune di Schio;
–possesso di un contratto di locazione regolarmente registrato ed intestato ad uno dei componenti il nucleo familiare;
–situazione di disoccupazione involontaria o di sottoccupazione di uno o più componenti il nucleo familiare;
–non aver subito alla data della domanda l’avvio di un procedimento di sfratto ovvero che si possa documentare la disponibilità della sospensione dello stesso da parte del locatore;
–non essere assegnatari di alloggi Edilizia Residenziale Pubblica (ERP);
–non aver subito uno sfratto per morosità in precedenti contratti di locazione;
–non essere proprietari di abitazioni idonee nel territorio della Provincia di Vicenza e comunque entro il raggio di 100 km dalla propria residenza;
–aver concordato con il locatore (proprietario dell’immobile) il dimezzamento o almeno una riduzione significativa (minimo 25%) del canone di locazione pattuito in sede contrattuale;
–essere in ritardo nel pagamento per un massimo di due canoni di locazione.

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