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Sosta a pagamento in ospedale. Per gli utenti un euro e 20 sono davvero troppi

Sui loro volti il disagio di chi di certo in ospedale non ci va per divertirsi, la rabbia di chi reputa che un euro e 20 centesimi l’ora siano davvero troppi e la rassegnazione di chi è stanco di lottare per una causa già persa. Sono gli utenti dell’ospedale di Santorso, che stamattina si sono recati al nuovo nosocomio, accolti da alcuni operai vestiti di arancione, che li fermavano mettendo un ticket fra le loro mani, in sostituzione della macchinette che a breve con un pulsante, faranno ritirare il biglietto che immortalerà l’orario d’entrata.‘Ci hanno insultati con parolacce e gesti di protesta – mi spiega uno di quegli operai mentre mi consegna un biglietto, ignaro che sta parlando con un giornalista – è da stamattina che me ne sento dire di tutti i colori, da ‘ladro’ a ‘pezzente’. Non capiscono che io non c’entro niente, che sto facendo il mio lavoro. Mi dispiace perchè vedo le loro facce. Capisco che vengono qui per motivi di salute e non me la prendo per gli insulti perchè comprendo. Se fossi al loro posto, mi arrabbierei anch’io’.
 
Al primo piano dell’ospedale la mattinata è ‘bollente’ e non per il caldo perchè il sistema d’areazione degli ambienti funziona alla perfezione e in pieno luglio, si sta freschi tra i corridoi. La gente tiene tra le mani quel biglietto perchè il regolamento dice che se perdi il tagliando d’entrata, per uscire, devi sborsare 12 euro. Mi mimetizzo tra le persone in fila all’ufficio pagamento sosta e ascolto i loro racconti che non sono meno carichi di rabbia quando mi presento loro per dire che sono una giornalista, chiedendo se li posso fotografare. Non fotografo chi è in sedia a rotelle, chi tiene per mano un disabile o porta addosso i segni di una malattia, per una questione di rispetto, ma la scena non è affatto bella e mi viene in mente che qualche politico dovrebbe vederla. Poi, penso che non lo toccherebbe come sta toccando me.
‘Sono qui da oltre tre ore e, a parte i venti minuti gratis che ci concedono – mi spiega una signora sulla cinquantina, che dice di essere di Cogollo del Cengio – mi toccherà pagare sui tre euro. Se ci mette il costo del ticket per la prestazione sanitaria che ho ricevuto, la benzina e il disagio di arrivare fino qua, penso che avrei fatto meglio ad andare in uno studio privato’.
‘Stamattina era già venuto mio marito ed aveva pagato 3 euro e 60 centesimi. Quando è uscito da qui, mi ha mandato un sms con una bestemmia, tanto era arrabbiato. Siamo una famiglia monoreddito, 3 euro e 60 sono tanti. – racconta una signora grintosa che dice di essere in ospedale per motivi di salute del figlio che verrà operato domani – La beffa ha voluto che dovessi ritornare io in mattinata – continua la signora – guardi qua, altri 3 euro e 60 centesimi. Sono andata a protestare e mi hanno detto che mi conviene acquistare il ticket da 6 euro per tutto il giorno o farmi l’abbonamento da 15 euro per dieci ingressi. Ma si rende conto? Stiamo parlando di un ospedale, non di un centro benessere. E’ una vergogna’.
‘Che possiamo fare? Solo pagare – racconta una coppia di anziani, contenta di non aver sforato l’euro e 20. Tra i venti minuti gratis e l’ora da pagare, siamo rimasti nella tariffa minima. Per fortuna, lo specialista con cui avevamo appuntamento , è stato puntuale, ma se avesse ritardato…’
Stamattina, all’ospedale Santorso gli utenti erano sul piede di guerra. Ci vorrà tempo prima che mandino giù il pagamento della sosta, che all’ospedale nuovo è più salata di quella degli altri nosocomi. ‘Sapevamo che alla fine, avremmo pagato noi questo ospedale, che nessuno ci ha chiesto se volevamo o no. Ma tanto ormai l’abbiamo capito – mi dice un anziano di Sarcedo mentre, sottobraccio alla moglie lascia l’ospedale con aria sconfitta – a nessuno interessa il parere della povera gente, alla quale vengono solo imposte le tasse, che servono ad ingrossare i portafogli di chi dovrebbe decidere per il nostro bene, ma che invece, decide per sè e per i suoi amici. Mi dica se è giusto che alla mia età, dopo aver lavorato una vita e aver pagato fior di contributi allo Stato, io debba pagare il parcheggio di un ospedale pubblico. Va bene 50 centesimi l’ora come a Vicenza, ma un euro e 20 sono tante per un pensionato come me’.
 
Natalia Bandiera
 
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